L’ANALISI

Voto in Pakistan e i tre contendenti

Molti attivisti sono stati in prigione; le elezioni parlamentari si svolgono in un clima di tensione e con una figura nell’ombra

  • 8 febbraio, 16:01
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Nawaz Sharif, Bilawal Bhutto Zardari, Imran Khan (da sinistra)

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Di: da Lahore, Chiara Reid

È il politico più amato nel paese, lo dicono i sondaggi e lo dice anche la gente per strada: quando chiediamo chi voteranno, il più delle volte gridano: “Imran Khan!”. Ma l’ex premier sta dietro le sbarre condannato in primo grado per appropriazione di regali, divulgazione di segreti di Stato e persino per essersi sposato con la terza moglie, Bushra Bibi, senza rispettare i canoni islamici. Poco importa, la gente è con lui. Ma i militari, no.

Il cosiddetto “establishment” punta sul tre volte premier Nawaz Sharif della Lega Musulmana, che ha fatto rientrare dall’esilio dorato a Londra, dove si nascondeva per evitare una condanna per corruzione, ora cancellata.

Il PTI di Imran Khan (Pakistan Tehreek-e-Insaf) si è visto spogliare del simbolo tanto amato, la mazza da cricket, e la corte ha anche proibito che adottassero un altro simbolo: quindi i candidati devono presentarsi come indipendenti, con simboli diversi. Una confusione in più per chi, e sono tanti, non sa leggere o scrivere.

Al voto

A votare

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Molti attivisti in prigione

Centinaia di attivisti e di candidati sono stati messi in prigione nelle ultime settimane, con accuse che difficilmente staranno in piedi davanti a un tribunale. Ogni sera qualcuno affiliato al partito riceve la visita notturna della polizia che minaccia e mette al setaccio l’abitazione.

Insomma, una campagna intimidatoria senza precedenti che è culminata, oggi, 8 febbraio, giornata elettorale, con la chiusura totale di internet e di telefoni cellulari. Una cosa che mette in svantaggio soprattutto chi faceva affidamento su gruppi di WhatsApp per sapere dove andare a votare e quale simbolo rappresenta il proprio candidato.

Il peso della Lega Musulmana

Si dice che una affluenza importante, sopra il 50%, porterà vantaggio al PTI perché sarebbe composta soprattutto di giovani, i principali sostenitori di Khan. Ma le carte sono pesantemente truccate in favore della Lega Musulmana. Per una parte più agiata dell’elettorato, Nawaz Sharif rappresenta una promessa di normalità, di attenzione al mondo degli affari.

E un’altra fetta dei votanti, quella più povera e disperata, punta su Bilawal Bhutto, del PPI, per dare ascolto ai loro bisogni. Il figlio della assassinata Benazir sarà con tutta probabilità l’ago della bilancia in un Parlamento diviso tra i tre partiti principali. Il resto è una manciata di partiti religiosi che avranno a malapena una ventina di seggi.

Un paese in crisi

Il Pakistan ha bisogno di uscire dalla crisi politica per affrontare quella economica: il debito pubblico si mangia in interessi il 50% del bilancio dello Stato, la valuta straniera per pagare le importazioni si è prosciugata, l’inflazione corre al 20% e sempre più persone sono senza lavoro. È drammatico. Gli economisti ritengono che nessuno dei partiti sia affidabile dal punto di vista della gestione economica del paese.

La sensazione è che queste elezioni siano una messa in scena, per lasciare campo libero al vero manovratore: il generale Asim Munir, capo dell’esercito. Anche per questo chiunque esca vincitore, non ci saranno grandi sterzate in campo di politica internazionale. Il Pakistan rimarrà incastrato nel suo gioco di equilibri tra Oriente e Occidente, amico di Mosca e dei palestinesi, grande amico di Pechino, eppure alleato degli Stati Uniti che continuano a finanziarlo. Chi ci perde, chi ha già perso, e una popolazione disillusa nel processo democratico, che ha abbandonato la speranza di una ripresa. 

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Asim Munir

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La portavoce dell’alto commissariato per i diritti umani dell’ONU, Liz Throssell, si è detta preoccupata dal livello di prevaricazioni e violenze osservato in questo periodo elettorale in Pakistan, e gli osservatori internazionali renderanno noto il loro verdetto poco dopo la conta dei voti.

Si vota anche in Pakistan

Telegiornale 07.02.2024, 20:00

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