“Genocidio”: è l’accusa lanciata dal presidente ucraino Volodymr Zelensky all’assemblea generale dell’ONU contro Mosca per la deportazione dei bambini ucraini. Zelensky ha anche annunciato all’assemblea che intende presentare domani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite i dettagli del piano di pace ucraino, illustrato via video in linea generale al Palazzo di Vetro lo scorso anno. Il presidente ucraino ha detto che più di 140 Stati e organizzazioni internazionali hanno sostenuto in tutto o in parte la formula. “La formula di pace ucraina sta diventando globale. È pronta ad offrire soluzioni e misure che risolveranno tutto ciò che la Russia ha utilizzato come arma contro l’Ucraina e i vostri Paesi”, ha assicurato.
A New York, sul tavolo dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ci sono diverse sfide: da quella economica a quella climatica. Sui lavori incombe poi il teso clima internazionale con la guerra in Ucraina.
“L’invasione russa dell’Ucraina, in violazione della Carta ONU e del diritto internazionale, ha scatenato un epicentro di orrore”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in apertura della 78esima Assemblea Generale a New York. “Al di là dell’Ucraina, la guerra ha gravi implicazioni per tutti”, ha aggiunto. “Le minacce nucleari ci mettono a rischio, ignorare i trattati e le convenzioni globali ci rende meno sicuri, l’avvelenamento della diplomazia globale ostacola il progresso su tutti i fronti. Non dobbiamo smettere di lavorare per la pace, una pace giusta in linea con la Carta ONU e il diritto internazionale”.
Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres
Guterres ha poi ribadito, in riferimento all’accordo sul grano, che “il mondo ha un disperato bisogno del cibo ucraino e di quello russo e dei fertilizzanti per stabilizzare i mercati e garantire la sicurezza alimentare. Non rinuncerò ai miei sforzi per realizzarlo”.
I leader mondiali si sono quindi riuniti a palazzo di vetro a New York, ma a spiccare sono soprattutto i grandi assenti. I lavori sono iniziati senza il presidente francese Emmanuel Macron, il premier del Regno Unito Rishi Sunak, ma mancano anche il presidente russo Vladimir Putin, il presidente cinese Xi Jingping e il premier indiano Narendra Modi.
Presente invece il presidente statunitense, Joe Biden, che nel suo intervento ha parlato di un futuro comune e delle sfide condivise.
Non ci ritireremo dai valori che ci rendono forti. Difenderemo la democrazia.
Joe Biden, Presidente statunitense
Il presidente statunitense Joe Biden
“Gli Stati Uniti puntano a un mondo più sicuro, prospero ed equo per tutte le persone perché sappiamo che il nostro futuro è legato al vostro. Lasciate che ripeta questo concetto. Sappiamo che il nostro futuro è legato al vostro”, ha dichiarato il presidente statunitense. “Non ci ritireremo dai valori che ci rendono forti. Difenderemo la democrazia, il nostro miglior strumento per affrontare le sfide che ci troviamo ad affrontare in tutto il mondo. E stiamo lavorando per dimostrare che la democrazia fa la differenza nella vita delle persone. Grazie alla collaborazione riusciamo ad investire in infrastrutture globali nei Paesi a basso e medio reddito, in particolare in Africa, America Latina e Sud-Est asiatico.”
Questa settimana sono infatti previsti diversi incontri che si concentreranno sulle priorità dei Paesi in via di sviluppo e sul tavolo ci saranno anche temi come il clima, la salute e lo sviluppo sostenibile.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è presente al Palazzo di Vetro, dove interviene all’ONU per la prima volta di persona. “La Russia non ha di diritto di avere le armi nucleari”, ha detto il presidente ucraino. “La Russia sta usando la carenza del grano e i prezzi del cibo come armi. Sta usando l’energia come arma”, ha affermato Zelensky. “Voglio ringraziare i leader che hanno supportato l’accordo sul grano”, ha continuato. Zelensky, che ha poi lanciato un appello “ad agire uniti nello sconfiggere l’aggressore”. Contro Mosca inoltre Zelensky ha lanciato l’accusa di “genocidio” per la deportazione dei bambini ucraini.
Alain Berset mette in guardia ONU da crescenti disuguaglianze
La crisi climatica, le guerre, i conflitti sociali e le catastrofi naturali rafforzano le disuguaglianze sociali ed economiche. Per combatterle, il mondo ha bisogno di una ONU forte, ha dichiarato oggi a New York Alain Berset. Negli ultimi vent’anni, il divario di reddito tra il 10% più ricco e il 50% più povero della popolazione mondiale è raddoppiata, ha ricordato il presidente della Confederazione nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il presidente della Confederazione Alain Berset all'ONU
Oggi le disuguaglianze sono profonde quanto lo erano all’inizio del XX secolo, prima della Prima guerra mondiale. Il friburghese ha denunciato coloro che cercano di portare avanti un “disordine mondiale” a proprio vantaggio. Occorre invece un ordine mondiale rinnovato che garantisca stabilità, fiducia e prospettive comuni, ha affermato. Le disuguaglianze colpiscono soprattutto i più fragili, indebolendo le fondamenta delle nostre società e favorendo l’instabilità e il populismo, ha messo in guardia. “Il protezionismo e il populismo sono in aumento ovunque. Ma il ritiro, le minacce e la violenza non hanno mai offerto una soluzione ai problemi e alle disuguaglianze del mondo”, ha avvertito. A suo avviso, lo stato d’animo e l’atteggiamento di ciascuno sono decisivi per superare le immense crisi che il mondo deve affrontare. “Siamo pronti a fare tutto il possibile per cercare di migliorare la situazione?”, ha chiesto all’Assemblea generale.
La Russia criticata
Berset ha preso di mira in particolare Mosca. “Con la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, la Federazione Russa non ha solo attaccato un Paese pacifico, ma anche il diritto internazionale e il multilateralismo”, ha denunciato. Il responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI) si è rammaricato del fatto che questa aggressione sia stata fatta da un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, un organo che, secondo la Carta delle Nazioni Unite, è “il principale responsabile del mantenimento della pace mondiale e della sicurezza internazionale”. La Carta delle Nazioni Unite è un pilastro del diritto internazionale, il cui rispetto è una priorità assoluta per la Svizzera, ha aggiunto: “Le minacce, le persecuzioni e la violenza, dirette in particolare contro le donne e i difensori dei diritti umani, devono essere combattute con determinazione”, ha detto.
Donne che promuovono la pace
Nell’ultimo anno, Berset ha sottolineato di aver avuto diverse occasioni di visitare Paesi in guerra, come il Mozambico, la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e la Colombia. “I contatti con persone colpite da un conflitto mi hanno ricordato quanto sia importante lavorare sulle cause di un conflitto per garantire una pace duratura”, ha dichiarato il presidente della Confederazione. Ho constatato sul posto l’importanza della partecipazione delle donne alla promozione della pace. La Svizzera rimane impegnata nell’attuazione dell’agenda delle Nazioni Unite per le donne, la pace e la sicurezza, ha detto.
Berset a New York: “Piccoli progressi sono possibili, malgrado la crisi”
Anche se la situazione mondiale è complicata, l’ONU può ancora fare piccoli progressi. È questa la valutazione di Alain Berset fatta prima del suo ultimo discorso da presidente della Confederazione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Sebbene il Consiglio di Sicurezza sia profondamente diviso, non da ultimo a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, dall’inizio dell’anno è già riuscito ad approvare 26 risoluzioni su altre questioni. “Questo dimostra che, nonostante tutto sia diventato più complicato, è ancora possibile fare piccoli passi avanti”, ha dichiarato Berset ai rappresentanti dei media a New York. Il capo del Dipartimento federale dell’interno ha aggiunto che la Svizzera, che è membro del Consiglio di sicurezza fino alla fine del 2024, sta aiutando proprio con questi piccoli passi. “Il ruolo speciale della Svizzera è molto apprezzato all’ONU, soprattutto in un mondo così turbolento”, ha detto il presidente della Confederazione.
Alla domanda se il Segretario generale Antonio Guterres avesse offerto al Consigliere federale, che si ritira alla fine dell’anno, un lavoro all’ONU, Berset ha negato ridendo. E ha assicurato di non essere venuto a New York per cercare lavoro, ma per rappresentare la Svizzera. Il friburghese ritiene di aver “dato tutto” durante i suoi dodici anni come Consigliere federale e non vede l’ora di avere “un po’ di spazio libero nella (sua) agenda” l’anno prossimo.
Berset mercoledì parteciperà a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla situazione in Ucraina, alla quale parteciperanno anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Insieme al Consigliere federale Ignazio Cassis, Berset rappresenta la Svizzera all’apertura della cosiddetta settimana di alto livello della 78a Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Riunita l'assemblea generale dell'ONU
Telegiornale 19.09.2023, 20:37