Dopo aver trascorso l’inverno al riparo nel terreno, come ogni anno, migliaia di anfibi (rane, rospi, salamandre e tritoni) usciranno presto dal letargo e migreranno dai loro nascondigli in direzione dei siti di riproduzione, generalmente gli stessi luoghi in cui sono nati. Questo avverrà nei prossimi giorni e settimane, non appena le notti saranno di nuovo miti e l’aria sufficientemente umida.
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Si tratta di un periodo molto delicato, dal momento che durante tali spostamenti rane, rospi, eccetera devono far fronte a parecchi pericoli ed incognite. Innanzitutto, le strade rappresentano delle barriere molto difficili e rischiose da attraversare: si stima che ogni anno in Svizzera cinque milioni di anfibi muoiano nel tentativo di attraversare una carreggiata trafficata. Ciò rappresenta un grosso problema perché questi animali sono degli elementi preziosi all’interno di un ecosistema. Secondariamente, pur riuscendo ad attraversare la strada non hanno la garanzia che la loro destinazione (uno stagno o una zona umida) sia ancora disponibile o ben conservata. Come evidenziato da una recente pubblicazione dell’Ufficio Federale dell’Ambiente, questi preziosi biotopi sono sempre più rari in Svizzera. Inoltre, è stata messa in evidenza una tendenza già nota da qualche anno e cioè che le popolazioni di specie già minacciate (come l’ululone dal ventre giallo, il rospo calamita e il rospo ostetrico) continuano a calare. Queste specie possono a volte approfittare di habitat secondari come le cave non più in attività, che diventano in questo modo degli ambienti “di riserva” molto importanti.
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Christian Bernasconi alla scoperta degli anfibi del Parco regionale di Sciaffusa
RSI Info 26.02.2025, 14:43
Gli anfibi, minacciati d’estinzione e protetti in tutta la Svizzera, hanno l’abitudine di spostarsi in gruppo e vengono pertanto schiacciati in grandi quantità dalle automobili, fenomeno che contribuisce a peggiorare la loro situazione.
Le prime osservazioni di anfibi investiti sulle strade risalgono agli anni ‘70 e questi primi dati hanno favorito la creazione di gruppi di soccorritori e nel frattempo la popolarità di questi animali ha raggiunto un pubblico più vasto. Da oltre 40 anni, ogni primavera, si effettuano azioni di salvataggio in tutta la Svizzera, Ticino compreso. Interventi che hanno permesso di evitare la morte di svariate migliaia di anfibi sulle strade.
Dal momento che i volontari non si limitano a salvare gli animali, ma prendono nota di tutte le osservazioni, i dati raccolti hanno permesso di valutare l’ampiezza degli eventi migratori. Al contempo, queste informazioni permettono di decidere dove posare dei sottopassi o delle barriere che consentono agli anfibi di migrare in autonomia, senza il trasporto attivo da parte dei volontari. Proprio per questo motivo, nelle zone considerate maggiormente a rischio in Svizzera e in Ticino, sono fioriti, negli anni, dei sottopassaggi artificiali permanenti, utili per gli anfibi ma anche per la piccola fauna in generale. Tuttavia, tali strutture non possono essere costruite ovunque. Ecco perché l’intervento delle volontarie e dei volontari che operano con azioni puntuali e manuali, garantisce ancora oggi un sostegno cruciale.
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Un rospo comune (Bufo bufo, a sinistra) e una rana rossa (Rana temporaria, a destra) durante un'azione di salvataggio
Al Centro di Coordinamento per la Protezione degli Anfibi e dei Rettili in Svizzera (KARCH) sono noti attualmente quasi duemila tratti stradali in tutto il territorio elvetico, lungo i quali sono state segnalate delle migrazioni di anfibi. Alcuni di essi sono già dotati di sottopassaggi fissi, mentre una parte è presidiata da gruppi organizzati di soccorritori. Secondo recenti stime, oltre 200 gruppi di soccorso trasmettono i dati delle osservazioni al KARCH. Da queste informazioni risulta che ogni anno vengono trasportati e salvati quasi trecentomila anfibi!
Le azioni di salvataggio degli anfibi si tengono anche in diverse località della Svizzera italiana e tra i luoghi di migrazione pattugliati vi sono: Barbengo, Camorino, Caslano, Castel S. Pietro, Davesco, Figino, Locarno, Lodano, Lumino, Magadino, Meride, Muzzano, Origlio, Riva S. Vitale, Sant’Antonino, Somazzo e Vogorno. Si cercano inoltre informazioni riguardanti la strada cantonale che da Molinazzo di Monteggio porta a Ponte Tresa.
L’azione di salvataggio e pattugliamento è quindi un’attività cruciale per salvaguardare la biodiversità che, come rileva il rapporto del WWF sulla salute del pianeta, è in declino. Il Dipartimento del territorio, in collaborazione con WWF Svizzera italiana e il KARCH, sono alla ricerca di volontarie e volontari per aiutare questi animali tra febbraio e aprile 2025. Chi volesse partecipare può iscriversi qui.
Maggiori informazioni sono disponibili nel Promemoria del rospista, oppure sul sito del KARCH.
Christian Bernasconi commenta la passione per le rane di Nicolò Casolini
RSI Info 25.02.2025, 07:28
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