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Biasca è tranquilla, ma...

Una borgata che cerca la sua identità tra la crisi ed il sogno di diventare una città di 20'000 abitanti

  • 11 marzo 2016, 07:20
  • 7 giugno 2023, 18:13
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Biasca cerca la sua identità, tra crisi e sogni di grandeur - di Joe Pieracci

rsi 11.03.2016, 07:00

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"Biasca era un borgata vivace, ci si conosceva tutti", ricorda l'ex granconsigliere Franco Ferrari. Oggi è diventata il polo delle Tre Valli, un centro tranquillo, alla ricerca della sua identità tra grave la crisi che ha fatto seguito alla chiusura della Monteforno ed il sogno di un rilancio abitativo ed economico che potrebbe portarla a diventare una città di 20'000 abitanti.

A Biasca mancano posti di lavoro, la zona industriale non è mai veramente decollata e neppure le aggregazioni. Ma dopo anni di difficoltà economiche oggi è più solida. E, anche grazie ad Alptransit, Biasca può guardare al futuro con un rinnovato ottimismo. "Mi aspetto un effetto Briga, con diverse nuove edificazioni. Il Piano regolatore, già lo prevede", afferma l'ex presidente del patriziato Mario Tatti.

Joe Pieracci

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