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Chiasso tra l'Uovo e il confine

Lo scalo ferroviario e il verde in periferia: sguardo su una cittadina che prova a rinnovarsi

  • 2 marzo 2016, 07:14
  • 1 giugno 2023, 19:44

Chiasso tra l'Uovo e il confine - di Alessandro Broggini

RSI Info 01.03.2016, 18:05

C’era una volta Chiasso, quella che 50 anni fa " quando si usciva si andava Como perché era una città e Lugano era provinciale". Ma anche quella, vent'anni dopo, "delle rapine del venerdì sera", pistole in pugno, "a cui i chiassesi avevan fatto l’abitudine".

A ricordare è uno dei due protagonisti del nostro reportage, Franco Ghielmetti, artista, educatore, volto noto del comune più a sud della Svizzera, tra i fondatori di due dei maggiori eventi della stagione culturale cantonale, Chiasso Letteraria e Festate, giunto l'anno scorso alla 25ma edizione.

Oggi il confine tra Confederazione e Repubblica si è fatto più fluido. Le maglie della frontiera trattengono mediorientali, asiatici, africani: donne, uomini e bambini che diventeranno forse anche gli inquilini dei palazzi che costeggiano la trincea del fiume Faloppia nel quartiere Soldini, lo stesso in cui vive Alan Alpenfelt.

Chiassese d’adozione, autore teatrale e di altri percorsi narrativi, Alpenfelt è l'altro protagonista del nostro servizio: a Chiasso in una decina d'anni ha fatto fiorire un’esperienza insolita: Radio Gwendalyn, webradio indipendente capace di contagiare, tra gli altri, istituzioni, autorità, fondazioni locali e internazionali.

Alessandro Broggini

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