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I doveri del diritto allo Spazio

Gli umani si sono lanciati alla conquista di ciò che sta al di fuori della Terra, ma... poche sono per ora le regole che disciplinano la "conquista"

  • 3 agosto 2021, 05:47
  • 20 novembre, 19:57
03:42

Qual è la legge nello Spazio?

RSI/Luciana Grosso 03.08.2021, 05:45

Fino a pochi anni fa, la Luna sembrava, anzi era, l’orizzonte ultimo, il più lontano, il più ardito, verso il quale l’umanità, nella sua sete di conoscenza, si fosse mai spinta. Ora, invece, la Luna è solo uno degli orizzonti oltre i quali l’umanità è arrivata. Ci sono anche i confini del sistema solare, raggiunti dalle sonde Voyager 1 e Cassini, e ci sono le missioni di esplorazione del pianeta Marte, il cui obiettivo è quello di acquisire le informazioni necessarie, in un futuro lontano ma non troppo, a far sì che alcuni uomini e donne possano colonizzare il pianeta.

Scenari da fantascienza che, invece, oggi, sono realtà

Il continuo spingersi dell’Uomo oltre i suoi confini sta innescando nuovi interrogativi. Non solo dal punto di vista scientifico e tecnologico, ma anche giuridico. Ci si chiede, ad esempio:

- che leggi vigeranno, in futuro, sulle colonie marziane (quelle degli Stati di provenienza dei coloni? Quelle dei Paesi capo missione? Altre, scritte apposta?);

- quali norme regoleranno le attività di estrazione e sfruttamento di materie prime su altri corpi celesti, soprattutto ora che, della partita, fanno parte non più solo gli Stati, ma anche imprese private come SpaceX o Virgin Galactic?;

- chi e come, potrà trarre profitto dallo sfruttamento dei corpi celesti che, in teoria, sono dell’umanità tutta?

Lo Spazio tra trattato e accordi

A regolare le attività nello Spazio, per ora, è solo un trattato internazionale, l’Outer Space Treaty, siglato dalle Nazioni Unite nel 1967, ossia in piena Guerra Fredda e in piena corsa allo Spazio. Il Trattato, che sancisce il divieto di appropriarsi di qualsivoglia corpo celeste per qualsivoglia scopo militare e che definisce lo Spazio come ‘bene comune’, non tiene conto (e come avrebbe potuto, del resto?) di un grande cambiamento verificatosi negli ultimi anni, ossia l’ingresso, nel campo dei viaggi spaziali, dei privati e, soprattutto, lo sviluppo di tecnologie che ci possono consentire di estrarre materie prime da altri corpi celesti, come gli asteroidi o la Luna, per poterle usare sulla Terra.

Per questa ragione, da anni, si parla di rivedere e aggiornare il trattato del 1967; e per questa ragione, lo scorso ottobre, 8 Paesi (USA, Australia, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Lussemburgo, Italia, Regno Unito) hanno firmato gli accordi Artemis che, almeno in minima parte, aggiornano il diritto internazionale, sancendo, da un lato, il diritto a estrarre risorse da altri corpi celesti, dall’altro il dovere per chiunque lo faccia di mettere in comune per tutta l’umanità, tutte le sue scoperte.

Luciana Grosso

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