E’ una tendenza ormai globale, il ritorno all’acquisto di prodotti sfusi, consegnati a domicilio, magari dopo averli ordinati tramite una specifica applicazione per smartphone. La coniugazione ecologica di passato (inteso come tipo di prodotti) e futuro (modalità di acquisto e di consegna). Simbolo involontario di questa riscoperta nel Regno Unito è il milkman, il lattaio che ogni mattina consegnava il latte fresco porta a porta, rigorosamente in bottiglie di vetro.
Un’abitudine durata fino agli anni ’70, che però - complici la guerra dei prezzi dei supermercati e i ritmi di vita accelerati - nei decenni successivi è precipitata. Così nel 2016 appena il 3% del latte veniva consegnato a domicilio. Ma la tendenza ormai da alcuni anni sembra essersi invertita, subendo persino un improvviso rialzo durante i mesi della pandemia che, come noto, nel Regno Unito resta a livelli di allarme elevato. A testimonianza di una nuova sensibilità, legata sì soprattutto alle tematiche ambientali (sostenibilità, riciclaggio, riduzione della plastica), ma anche a quelle sociali (senso di comunità, prodotti a Km zero).
Lorenzo Amuso