La gioia è incontenibile fra i giovani che mercoledì si sono radunati in massa in Place Maurice-Audin ad Algeri per festeggiare le dimissioni dell’82enne e debilitato presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika, arrivate a sorpresa nella tarda serata di martedì. Assieme a loro, fra abbracci, cori e bandiere ci sono anche anziani e famiglie che non hanno voluto perdere l’occasione di partecipare a quello che è considerato come un evento storico per la nazione più estesa d’Africa.
Nelle strade della capitale algerina è avvenuto un passaggio di consegne tra le vecchie generazioni e le nuove che pretendono libertà e una vera democrazia che dia nuove speranze di sviluppo.
Sia prima, che subito dopo l’annuncio, sono stati i giovani algerini a trascinare le proteste, frustrati dall’immobilità politico-sociale e stufi dell’atteggiamento beffardo e indifferente del vecchio regime. Mentre anziani e adulti hanno finito pian piano con l’essere sempre più coinvolti dalla causa.
Algeria, Bouteflika si ritira
Telegiornale 03.04.2019, 22:00
Per tutti, comunque, il passo indietro dell’ormai ex capo di Stato, che ieri si è scusato in una lettera indirizzata al popolo, è “insufficiente” perché ad andarsene deve essere “l’intero sistema politico”, considerato corrotto e delegittimato da anni di malagestione e politica oppressiva sempre giustificate dalla paura di un ritorno all’instabilità degli anni neri del terrorismo. Fino ad allora, a detta degli organizzatori, le marce non si fermeranno.
A questo proposito non viene vista positivamente la possibilità che sia il 77enne Abdelkader Bensalah a traghettare il paese nel periodo transitorio che porterà a nuove elezioni, in quanto si tratta di una personalità molto legata a Bouteflika. Sarà in ogni caso l’esercito algerino e, in particolare il capo di Stato maggiore, Ahmed Gaïd Salah, ad avere un ruolo importante negli equilibri politici di questa fase.