C'è qualcosa di fresco nascosto nella calda estate di Locarno: un gruppo di giovani sta lavorando per creare la prima biblioteca degli oggetti del Ticino. L'hanno chiamata Oggettoteca e si sono ispirati a un modello di sharing economy che ha già visto molte altre realtà nascere e svilupparsi in tutta la Svizzera e all’estero.
Una tessera annuale a prezzo politico, il dovere di portare in dote all'Oggettoteca una delle proprie cose e il diritto di prendere in prestito tutte le altre. Questa, in breve, la proposta del collettivo nato in seno allo Spazio Elle. Molti sono i dettagli che definiscono le modalità di partecipazione, molti altri sono ancora da definire, ma nel suo percorso, l'Oggettoteca può contare sullo spirito di cooperazione che lega tutte le altre biblioteche degli oggetti sparse per il mondo e di un'amicizia particolare con i loro colleghi di Bologna, in Italia, i gestori di Leila.
Leila Bologna funziona in modo analogo e si è distinta a livello internazionale come uno dei modelli più riusciti per proposte e partecipanti. Tanto che, dopo quattro anni nei panni di una biblioteca itinerante, quasi in contemporanea con gli amici svizzeri, anche qui verrà presto aperto uno spazio fisso in città.
Filippo Fiorini