Dieci quartieri per quindicimila abitanti: Mendrisio in dodici anni, da quando cioè ha portato a termine la prima aggregazione con Salorino, ha cambiato i propri tratti. Oggi confina con l’Italia, si eleva sulla cima del Monte San Giorgio e si bagna nell’acqua del Ceresio. Il controllo e i servizi delle autorità comunali su un territorio che misura ormai 3000 ettari è avvenuto lentamente, cambiando in maniera inesorabile anche l’identità dell’Alto Mendrisiotto e dei suoi abitanti.
Questo, almeno, quanto emerso dal nostro video-reportage realizzato prevalentemente nel cuore della città, il suo Borgo, dapprima con una chiacchierata ad un tavolo del Bar Centrale dove con cadenza quotidiana si trova l’autodefinitosi gruppo del “G8”, una mezza dozzina di ragazzi in pensione cresciuti nelle strade di Mendrisio e di cui fanno parte anche Rodolfo Bernasconi (la Palmira della nota Compagnia dialettale locale) e l’ex sindaco storico di Mendrisio Pierluigi Rossi.
Di sindaco, però, ne abbiamo incontrato anche un altro: è “il Peter”, il nipote della Palmira che nell’ultima fatica cinematografica della compagnia si è trovato suo malgrado a dirigere l’Esecutivo comunale e che fa sfoggio della sua passione per le bocce nella pagina di febbraio del Tacuin dal Mendrisiott - E che nella vita reale è Diego Bernasconi, figlio di Rodolfo.
E siamo pure scesi nella “Tana”, in ogni senso: la Tana è il nome della località che si trova in un avvallamento del quartiere di Rancate, oggi circondato dallo svincolo autostradale e dove l’architetto Guglielmo Bianchi deve far ritornare al suo splendore originale un insediamento rurale... sotto il viadotto dell’autostrada.
Alessandro Broggini