La grande distribuzione e i commerci in generale sono in affanno in Ticino. Per far quadrare i conti, c'è chi sopprime impieghi, c'è chi rivede i contratti del personale e chi adotta strategie di marketing più aggressive. Dopo la prima puntata dedicata alla riorganizzazione del gruppo Manor a sud delle Alpi, che ha portato alla cancellazione di decine di impieghi in pochi mesi, è la vota di FUST.
Gli acquisti di elettronica non si fermano
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Il commercio online e il franco forte hanno pesato in qualche modo sui risultati dell'azienda negli ultimi anni. Azienda che ha deciso di rivedere tutti i contratti dei dipendenti, scaricando su di loro parte della responsabilità dei mancati guadagni", denuncia
Giangiorgio Gargantini. "
La situazione sta diventando insostenibile: se chi lavora non raggiunge una determinata cifra di vendite viene richiamato all'ordine...", aggiunge il sindacalista di
Unia.
"Diamo lavoro circa al 20% di frontalieri in Ticino. Nonostante le condizioni di lavoro attraenti, è difficile trovare abbastanza personale", risponde rassicurando dal canto suo Fust da noi sollecitata, che in merito ribadisce: "Le nostre condizioni di lavoro sono sopra la media nei confronti del settore e non sono cambiate nel corso degli anni. Il livello di soddisfazione dei nostri dipendenti aumenta regolarmente e possiamo dire che è superiore alla media in Ticino".
La testimonianza
Affermazioni, queste, che non trovano però riscontro nelle parole di Raffaella, una ex venditrice, che ha avuto modo di vivere in prima persona il cambiamento della situazione lavorativa: "Fino a qualche anno fa si stava bene. Poi hanno deciso di rinnovare tutti contratti e per noi è stata la fine. È vero che più vendi e più guadagni. Ma è pur vero che se sei in malattia o in vacanza non puoi vendere.... Se il primo mese non ti dicono nulla, a partire dal secondo iniziano i richiami e le pressioni ...". (Guarda il video in apertura).
Lino Bini
Le puntate precedenti
- Tagli alla Manor in Ticino