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Professione: portavoce di polizia

Marco Cortesi, per molti anni responsabile della comunicazione delle forze dell'ordine a Zurigo, va in pensione. Sfide e problemi di un mestiere complesso

  • 26 gennaio 2021, 06:48
  • 22 novembre, 17:46
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Essere il "volto" della polizia. Intervista a Marco Cortesi

RSI/Saul Toppi 26.01.2021, 06:30

  • RSI/Saul Toppi

Per quasi 30 anni, Marco Cortesi è stato il volto e la voce della polizia cittadina di Zurigo e, per questo, uno dei poliziotti più noti della Svizzera. Ora, questo engadinese di origine poschiavina va in pensione.

Era entrato nel corpo di polizia di Zurigo nel 1984. Dopo alcuni anni di servizio come agente di pattuglia e nella polizia criminale, nel 1992 era diventato portavoce, assumendo poi la guida del servizio stampa.

"Per diventare portavoce di polizia non è obbligatorio essersi formati come poliziotti, ma è un grande vantaggio", ci dice. "Così si conoscono meglio i meccanismi, hai partecipato a degli arresti, sai anche che cosa vuol dire essere presi, a volte, a sassate."

Cortesi si è presentato davanti a microfoni e telecamere centinaia e centinaia di volte in questi anni, per informare su casi di criminalità locale ma anche su avvenimenti spettacolari avvenuti a Zurigo e che hanno attirato l’attenzione internazionale.

Prese di ostaggi, omicidi, rapine, incendi, incidenti, casi di droga. Clamoroso, ad esempio, nel 2008, era stato il furto alla collezione Bührle di quattro dipinti del valore di 180 milioni di franchi (quadri poi recuperati).

Ma regolari sono state le dichiarazioni di Cortesi ai media anche durante i disordini del primo di maggio oppure in occasione di scontri violenti fra hooligan.

"Ci sono stati moltissimi casi difficili in questi anni. Alcuni più spettacolari di altri. Ci sono però avvenimenti che non sollevano molta attenzione mediatica ma che ti colpiscono nel profondo: un lavoratore schiacciato da una macchina da cantiere, un bambino travolto da un camion, situazioni terribili per i genitori e per tutte le persone coinvolte."

In trent'anni, la città è cambiata: ad esempio non c'è più la scena aperta della droga e profondamente cambiata è anche la polizia, dice Cortesi: dall'equipaggiamento alle tecniche di intervento. "Oggi il 96% degli abitanti della città di Zurigo afferma di essere contento della polizia."

Ma in questi anni si è molto modificato anche il lavoro con i media, che hanno sempre più la necessità di comunicare rapidamente. "L’essere corretti deve però sempre venire prima dell’essere veloci", conclude il poliziotto-portavoce, che anche da pensionato vuole restare attivo nel campo della comunicazione in situazione di crisi.

Saul Toppi

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