Continua il nostro viaggio oltre oceano in attesa delle Olimpiadi del 5 agosto. Stavolta occhi puntati su infrastrutture e impianti nonché su quella che si sta rivelando una corsa contro il tempo per consegnare il tutto entro la fatidica data dell'inizio.
Rio de Janeiro si prepara ai Giochi tra speranza e scetticismo, in un clima segnato dalla crisi economica e dalle vicissitudini politiche che hanno portato all’apertura del processo politico contro la presidente Dilma Rousseff e alla formazione del nuovo governo ad interim di Michel Temer. Gli stadi sono quasi tutti completati, anche se alcuni non saranno consegnati con il progetto originario. È il caso dell’arena del tennis, dove
Roger Federer cercherà l’inedito oro in single, che sarà coperto solo parzialmente.
Le Olimpiadi si avvicinano ma le grandi opere non sono pronte
Più complicata invece la situazione delle infrastrutture, soprattutto per quanto riguarda i trasporti. La metropolitana fra Ipanema e Barra de Tijuca, centro nevralgico delle competizioni, sarà consegnata a fine luglio, e potrà essere utilizzata solo dalla “famiglia olimpica”; atleti, giornalisti, pubblico con regolare ticket. La stampa brasiliana, come spiega il reporter dell’agenzia Terra Silvio Barsetti, è in parte scettica sui benefici reali che questi grandi eventi sportivi possono portare in un paese segnato da grossi scandali di corruzione. Gli stadi semi inutilizzati dei Mondiali di calcio di due anni fa sono l’esempio concreto di spreco di denaro pubblico, mentre mancano un po’ ovunque fondi per salute, educazione, grandi opere.
Gli esperti in viabilità urbana, come il professore dell’Università cattolica di Rio (Puc) José Leal, fanno notare come la nuova maglia di autobus urbani sia stata pensata con criteri squisitamente economici, garantire cioè il massimo lucro ai costruttori e gestori privati, più che per migliorare il traffico infernale nella città carioca. Le autorità sostengono che, almeno in prospettiva, le Olimpiadi saranno un volano per l’economia locale perché proietteranno un’immagine positiva di Rio per il turismo e il commercio. Oggi si fanno i conti con il timore di nuove tragedie, un mese fa è crollata una pista ciclabile appena inaugurata e il buco nell’erario. Lo Stato di Rio ha un debito di quasi 6 miliardi di franchi e da mesi ha serie difficoltà per pagare i funzionari e pensionati pubblici.
Emiliano Guanella