Le scuole sono finite da poco meno di una settimana, le teleferiche hanno riaperto e, complice il bel tempo, una mobilità internazionale ancora piuttosto limitata e il confinamento tra marzo e maggio, anche a Sud delle Alpi è esplosa la voglia di montagna. Basta infatti un giro sui social network per accorgersi del moltiplicarsi – rispetto agli scorsi anni – di immagini di gite e avventure in quota.
Ma per i professionisti della montagna cosa ha comportato lo stop forzato del lockdown? E come sta andando la ripresa? E gli appassionati come hanno vissuto questo periodo? Per rispondere a queste e altre domande abbiamo seguito il coordinatore di Guide Alpine Ticino Massimo Bognuda durante un’uscita particolare: lo scenografico Piz Prévat, in Leventina, salito il primo giorno d’estate (o quasi, vedi vento gelido da nord) dalla via normale, con tratti di arrampicata e calate sulla corda, in compagnia di due bambini di 8 e 9 anni e i loro genitori.
Anche il semplice escursionismo può però presentare rischi e pericoli, soprattutto per i novizi: “Come ufficio guide abbiamo ricevuto richieste un po’ azzardate, di persone che non hanno mai messo gli scarponi e vogliono subito fare l'Adula o il Basodino” spiega Bognuda. Il consiglio resta quindi quello della massima prudenza e del partire informati (difficoltà gita, meteo, condizione fisica, …) e, se del caso, affidarsi ai professionisti, tra cui anche gli accompagnatori di montagna che si occupano prevalentemente proprio di escursionismo.
Riparte "Tutta una vita alla guida" - A settembre, dopo il naturale stop a fine febbraio causa pandemia, riprenderà la serie #Nonsoloroccia "Tutta una vita alla guida", dedicata ai professionisti della montagna a Sud delle Alpi e alle loro svariate attività in ambiente alpino. Non perdetevi le ultime quattro puntate, che si concluderanno a dicembre 2020 (seconda ondata permettendo).
Vivi il tuo Ticino, ecco come
Il Quotidiano 16.06.2020, 21:00