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Silenzio! Parla l'Irlanda

Enda Kenny come Passos Coehlo? Occhi puntati sulla cura europea e le conseguenze sul voto dei cittadini

  • 24 febbraio 2016, 07:16
  • 7 giugno 2023, 17:48
03:21

L'Irlanda va a votare - di Lorenzo Amuso

RSI Info 23.02.2016, 16:19

  • Lorenzo Amuso

Lezioni pratiche: come salvare una nazione dalla bancarotta e perdere le successive elezioni. Prima il Portogallo, presto (forse) l’Irlanda. Due paesi - fino a poco tempo fa - dileggiati dall’acronimo PIIGS, certificato d’ignominia per conti economici non propriamente virtuosi. Sull’orlo della bancarotta nel 2008, salvati dalla Troika e oggi protagonisti di un’inattesa quanto florida ripresa economica. Identica la ricetta adottata dai due governi, entrambi di centro-destra: drastici tagli alla spesa pubblica, incentivi alle imprese, nuove tasse. Una drastica cura dimagrante allo stato sociale nel nome dell’austerity, tanto cara da Bruxelles.

Dublino, nel frattempo, grazie all’aliquota sugli utili dell’imprese ferma al 12,5%, è diventata un polo tecnologico internazionale attraendo i colossi del web. Una scelta controversa quanto vincente, quella del governo, che ha promosso un circolo virtuoso: il deficit è sceso dal 30% al 2,1%, la disoccupazione dal 12% all’8,8%, il debito pubblico ridotto dal 123% al 97%. E le previsioni per l’immediato futuro appaiono ancor più rosee. Eppure l’esecutivo di coalizione guidato da Enda Kenny (leader del Fine Gael) rischia lo sfratto perché accusato di aver accentuato le disparità economico-sociali. Secondo gli ultimi sondaggi il Fine Gael potrebbe restare il primo partito, ma senza poter più contare sui voti laburisti (oggi al governo), penalizzati dall’ascesa dagli altri partiti di sinistra, Sinn Fein e Fianna Fail.

Le sole tre settimane di campagna elettorale hanno cristallizzato i due fronti: da una parte i partiti di governo che invocano la stabilità politica come condizione essenziale per il consolidamento economico; dall’altra le opposizioni che denunciano le crescenti ingiustizie sociali. Kenny corre per diventare il primo leader Fine Gael ad essere eletto Taoiseach (ovvero Primo ministro) per due mandati consecutivi. La stessa ambizione nutrita dal portoghese Pedro Passos Coelho, defenestrato solo 10 giorni dopo il secondo giuramento.

Lorenzo Amuso

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