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Skyrunning, a due passi dal cielo

Le corse in montagna sempre più popolari. Nicolao Lanfranchi: "Disciplina nata dalla visione di Marino Giacometti"

  • 19 novembre 2018, 07:16
  • 22 novembre, 23:45
03:27

Skyrunning, a due passi dal cielo

Antonia Marsetti 19.11.2018, 06:30

Nate agli inizi degli anni ’90, le corse in montagna stanno conquistando sempre più popolarità nonostante siano precluse al pubblico, poiché gli scenari in cui si svolgono sono alquanto proibitivi. Un mix tra divertimento ed eroismo accompagna queste competizioni. E questo vale sia per chi vi partecipa, sia per chi le organizza.

Li chiamano skyrunning perché corrono a quote elevate. Si arrampicano sui versanti usando racchette, ramponi, ma anche le nude mani servono a strappare centimetri preziosi per raggiungere la meta. Corrono su sentieri, morene, rocce, pianori innevati e ripide pendenze (dal 6 al 30% di inclinazione). Gran parte dei tracciati sono al di sopra dei 2'000 metri e offrono panorami mozzafiato agli atleti che si cimentano nelle skyrace.

Ci sono tre le tipologie di gare contemplate dalla Federazione internazionale di Skyrunning (ISF).

-le Sky (skyarace e Skymarathon): gare che hanno un minimo di 20 e un massimo di 49 km di lunghezza e un dislivello positivo minimo di 1,300 metri.

-le Ultra: gare tra i 50 e i 99 km con un minimo di dislivello positive di 3'200 metri o un tempo massimo di percorrenza di 16 ore.

-le Vertical: a differenza delle Sky sono gare di sola salita, con pendenze minime del 20% e una lunghezza massima di 5km.

Nicolao Lanfranchi: "E' meno faticoso correre che organizzare"

“Lo skyrunning nasce negli anni ’90 dalla visione dell’alpinista Marino Giacometti”, racconta Nicolao Lanfranchi, 47 anni, ex nazionale svizzero di scialpinismo, cofondatore e tesoriere della ISF e presidente della Federazione svizzera di skyrunning. “Dal 1990 abbiamo diversi record di salita in velocità su Monte Bianco e gare sul Monte Rosa. Risale invece al 1993 il primo circuito di gare internazionali dall’Himalaya alle Rockies negli USA, dal Monte Kenya ai vulcani Messicani, mentre è del 2008 la nascita della ISF, ovvero l’International Skyrunning Federation”, precisa l’atleta e organizzatore di gare di skyrunning.

“Da atleta e organizzatore – prosegue Lanfranchi che ha firmato l’organizzazione della Skyrace Valmalenco-Valposchiavo / 2001-2009, l’Everest Friendship skyrace 2003-2004, la Livigno SkyMarathon / 2016-2018, e la Doppia W Ultra 60 / 2019 che si è disputata a cavallo della Valtellina e della Valposchiavo - direi che è meno faticoso correre che organizzare. Le difficoltà sono date dalla logistica, dato che il tracciato si sviluppa in gran parte in zone selvagge e difficilmente raggiungibili, e dal fattore sicurezza. Per questo negli ultimi anni si fa sempre più ricorso all’uso dei geolocalizzatori per controllare lo spostamento dei corridori. Sono gare che hanno anche notevoli costi”.

Skyrunning: 500 competizioni al mondo

Oggi sono 202 le gare ufficiali di skyrunning (50'000 atleti in rappresentanza di 65 nazioni) disputate in 18 Paesi, ma si arriva almeno a 500 competizioni in tutto il mondo. La Coppa del mondo, la Skyrunner World Series (16 gare nel 2019) coinvolge circa 7'000 atleti e 42 nazioni. Molti gli atleti che si sono messi in mostra con record che lasciano ancora oggi a bocca aperta.

Tra le sky race più famose al mondo la Mount Kinabalu International Climbathon, Borneo, in Malesia (nella foresta tropiocale), la Skymarathon Iztaccihuatl, in Mexico (tocca i 5'230 metri), la Red Fox Elbrus Skyrace, in Caucaso, Russia (quasi interamente su nevaio e ghiacciaio). Ma anche sulle alpi non mancano le competizioni blasonate: Livigno Skymarathon (in provincia di Sondrio) e la Monte Rosa e Cervinia-Breithorn in Valle d’Aosta, solo per citarne alcune.

Antonia Marsetti

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