La notizia è rimbalzata su tutti i media svizzeri: a St.Moritz ci sono 25 negozi chiusi e la causa principale viene imputata ai prezzi d'affitto che non si sono adeguati al mercato e ai cambiamenti economici che il mondo intero sta vivendo dall'inizio della crisi del 2008.
"Stiamo raccogliendo i frutti di anni di strategie sbagliate e non dobbiamo cercare un capro espiatorio nella politica, nell'euro o nel meteo. Dobbiamo renderci conto che abbiamo sbagliato qualcosa e rimboccarci le maniche per poter recuperare terreno nel panorama turistico internazionale", ci spiega Reto Mathis, uno degli chef più conosciuti a livello internazionale delle località engadinese. "Ma probabilmente questo un ottimo momento per poter credere in St.Moritz e avviare una propria attività nella regione in quanto i prezzi stanno calando", aggiunge.
Maura Wasescha invece è attiva da 38 anni nel mondo della compra-vendita e affitto di appartamenti e ville di lusso. "Gli affitti a St.Moritz sono cari, ma come lo sono in tutte le parti del mondo dove c'è un turismo d'élite e questo è un dato di fatto", afferma. "Naturalmente un aggiustamento del tiro va fatto", prosegue. "Ora - conclude - è importante lasciare spazio ai giovani e alle nuove idee, perché spesso le crisi sono causate dal mancato cambio generazionale, che causa una mancanza di compresione del mercato e dalla società".
Heinz Hunkeler infine fa parte della nuova generazione di albergatori della regione. Nato e cresciuto a St.Moritz, ha girato il mondo nei migliori hotel di lusso per poi ritornare in patria nel ruolo di CEO del Kulm. “Quest'estate abbiamo superato ogni record e la stagione si chiude in controtendenza. Ma, con i negozi del gruppo, abbiamo dovuto scendere a compromessi e abbassare gli affitti del 10-15%".
Su una cosa sono tutti e tre d'accordo, nella crisi bisogna sapere leggere le opportunità: per loro anche questa volta St.Moritz ce la farà ed il giro di boa non sembra essere troppo lontano.
Filippo Giani