Tenero è un comune relativamente piccolo (3'000 abitanti, cresciuti però esponenzialmente nel giro di pochi lustri, che poi diventano addirittura 13'000 in estate per merito dei campeggi in riva al Verbano), ma in pieno sviluppo. Definita "porta d'accesso di Locarno", questa località "invisibile" si trova all'imbocco della Valle Verzasca, ai piedi della diga resa celebre da un film della serie James Bond.
Invisibile, perché tutti l'hanno sentita nominare — anche grazie alla popolarità del centro sportivo nazionale —, ma pochi possono dire d'essere stati nel negozio di Alain, il fornaio, o a farsi tagliare i capelli nel salone di Lory. O, ancora, d'aver messo piede in uno dei più grandi centri stampa della regione.
L'economia, negli ultimi anni, ha conosciuto un'accelerazione vertiginosa, soprattutto grazie all'insediamento di un importante centro commerciale e i terreni oggi valgono oro. Fino a qualche anno fa avevano un prezzo accessibile, 300 franchi al metro quadrato, mentre voci bene informate oggi raccontano di un'offerta (rifiutata) da 1'000 franchi!
I temi sulla bocca dei cittadini, soprattutto in questo periodo preelettorale, toccano l'edilizia che sta "fagocitando" il territorio. "Ora da casa mia non vedo più il lago", racconta Valentina, studentessa ventenne. "Si vive bene e c'è tutto, ma stanno costruendo troppi palazzi", lamenta Carla, 60enne nata e cresciuta in paese e che, con una punta di nostalgia, fa notare come siano spariti tutti i vigneti, il cui frutto raffigurato nello stemma, oggi — a suo dire — è solo un simbolo del passato.
Un altro punto dolente, sollevato da Alain, panettiere, è la distanza eccessiva, come una sorta di "latitanza", da parte dell'amministrazione nei confronti dei piccoli commercianti: "ho spedito un invito per l'inaugurazione dell'attività, non si sono degnati nemmeno di rispondere".
La speranza è quella che non ci sia solo la speculazione. "Mancano stimoli per noi giovani, qui dobbiamo scappare verso Locarno o Bellinzona, che comunque offrono poco", conferma Valentina.
Ma non è tutto. Sul piatto, per i prossimi anni, c'è pure la fusione con la vicina città. "Sì, prima o poi si avvererà. La votazione del 2011 ha dato esito negativo, ma non di molto", ricorda Fausto Cavalli. "Dobbiamo assolutamente sconfiggere i campanilismi e guardare al futuro", conclude il tipografo 71enne.
px