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Twitter e Musk: non è solo un capriccio

Ecco perché l'uomo più ricco del mondo si è regalato il social network che usa già attivamente per influenzare i mercati e forse anche la politica

  • 26 aprile 2022, 15:06
  • 20 novembre, 16:02
05:00

L'analisi nell'RG delle 12.30, 26.04.2022

RSI Info 26.04.2022, 14:52

  • Reuters
Di: Antonio Civile 

È la notizia economica della settimana: l'uomo più ricco del mondo, patron di Tesla e SpaceX, si è regalato Twitter per la modica cifra di 44 miliardi di dollari. Ma perché l'ha fatto? E perché proprio Twitter e non un altro social network? L'analisi.

Va detto che da tempo fra Musk e Twitter è scoppiato un grande amore. Lui è uno dei personaggi più popolari del social network, di cui da qualche settimana è pure già azionista. Vanta 85 milioni di follower ed ha più volte usato i tweet a proprio vantaggio. Bastano infatti poche parole scritte da Musk per far volare o crollare il valore di un’azienda o di una criptovaluta.

Inoltre non ha mai nascosto il suo interesse per dotare Twitter di nuove funzioni e liberarlo da certe regole ritenute restrittive introdotte nel corso degli anni. E poi comprarsi una delle piattaforme social più grandi è meno banale di spendere per un nuovo panfilo o la supervilla in riva al mare.

Elon Musk potrà decidere tutto in piena autonomia. Il suo credo rispetto al social è la libertà di parola. Nel limite delle leggi in vigore, ciascuno potrà esprimere liberamente la propria opinione. Ciò che al momento, secondo Musk, non è il caso.

L'imprenditore 50.enne spiega che Twitter è una piazza virtuale dove di trattano temi di vitale importanza per l’umanità e lui – che ritiene di essere un filantropo, un benefattore – intende far crescere e sviluppare questa piazza a beneficio di tutti. Ridando voce a chi ne è stato escluso. Per esempio, gli esponenti dell’ultradestra statunitense, e forse chissà, anche l’ex presidente Donald Trump, bannato da Twitter lo scorso anno.

Potrebbe spingersi a ridurre l'impatto pubblicitario e la profilazione degli utenti, la raccolta cioè dei dati sull'uso del social e del web che permettono a queste piattaforme di generare profitti. In cambio, potrebbe chiedere il pagamento di una piccola quota d'uso, ma si ntratta di una soluzione poco realistica.

Di più concreto c'è un altro elemento che Musk conosce molto bene: Twitter è in grado di influenzare. Per esempio, la Borsa, il mondo della finanza e la politica. Tutti i governi, i partiti, le forze politiche sono su Twitter. Tutti i media usano Twitter. Questo grande potere può essere sfruttato in proprio o messo a disposizione del migliore offerente.

Chi detiene un social come Twitter che ha un miliardo di utenti registrati e 200 milioni realmente attivi, acquisisce dunque grande potere e ha interesse a far crescere ulteriormente l'importanza del network. Aumentato l'attività degli utenti stessi.

Meno regole del gioco significheranno molto probabilmente ancora più difficoltà nel gestire ciò che viene pubblicato: discorsi d’odio, fake news, strumentalizzazioni a pagamento, fenomeni tipici di ogni social media.

Preoccupazione rispetto al potere dei social è stata espressa dalla Casa Bianca: le grandi piattaforme influenzano la nostra vita quotidiana e secondo Joe Biden dovranno passare alla cassa, citiamo, “per gli eventuali danni che creeranno”

Togliendo Twitter dal controllo della Borsa, Musk si mette al riparo da alcune formalità che potrebbero essere scomode, come il dover rendere conto di come la società guadagna o si muove. L'uomo più ricco al mondo si è fatto prestare i 44 miliardi di dollari in parte da un gruppo di banche, mentre per il resto venderà azioni della sua Tesla. Tesla è fortemente connessa con la Cina per quanto riguarda la produzione delle sue auto: Pechino potrebbe quindi influenzare Twitter? Staremo a vedere.

Intanto, come spesso accade nel mondo dei social, la notizia di ieri sta causando una presunta migrazione di utenti da Twitter verso altri social ritenuti più "liberi". Uno fra questi è Mastodon: vi spieghiamo qui di cosa si tratta.

Di solito però queste fughe durano poco perché le nuove piattaforme mancano drammaticamente di contenuti interessanti.

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