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Un mestiere difficile

Alessio Romenzi, fotoreporter di guerra, racconta la sua vita al fronte e i dilemmi di una professione che muta ma cerca sempre la verità

  • 23 giugno 2017, 08:27
  • 23 novembre, 05:20
04:14

Fotografare al fronte - di Simone della Ripa

RSI Info 23.06.2017, 11:49

Quando si parla di fotoreporter di guerra, quasi sempre, tornano alla mente le immagini sgranate di Robert Capa sulle spiagge della Normandia nel D-day, o quelle di conflitti più recenti urbani ripresi da Don McCullin. Nelle biografie di costoro, e di molti altri colleghi, è facile imbattersi in racconti dove gli stessi, sul campo, si sono trovati a decidere se fotografare, documentare, o soccorrere vite umane.

Un dilemma, questo, che coinvolge fotografi in azione anche ai nostri giorni. Non è insolito sentire professionisti raccontare che talvolta sono "colti" da sentimenti di solidarietà umana, forse in conflitto con il dovere di testimoniare i fatti senza "inquinarli". Così, questi giornalisti si trovano, in pochi minuti o addirittura secondi a decidere. Un tempo, questo, che potrebbe cambiare la loro vita professionale o quella dei bisognosi di aiuto. Emblematico il caso di Abd Alkader Habak, il fotoreporter 23enne che ha prestato aiuto in Siria dopo un attacco kamikaze a Rashideen contro degli autobus in arrivo da Aleppo e carichi di donne e bambini in fuga dalla guerra. La forte esplosione ha coinvolto anche lui, la sua fotocamera è stata sbalzata diversi metri avanti, vicino ad un bimbo ferito gravemente. Forse un segno, si è alzato per riprenderla, ha afferrato il bimbo ed ha corso il più in fretta possibile verso un'ambulanza. Ha aiutato una quarantina di persone prima di accasciarsi al suolo, in una immagine simbolo che ha fatto il giuro del mondo.

Di questo fatto, di questo dilemma e di altri temi legati ad un mestiere così difficile, abbiamo discusso con Alessio Romenzi. Il fotoreporter originario di un piccolo paesino dell'Umbria è stato tra i primi ad entrare in Siria in maniera rocambolesca nel 2011 per testimoniare quanto stava avvenendo. Ha scattato in tutti i maggiori conflitti, dall'Iraq alla Libia, dall'Egitto alla Siria. Vincitore nel 2013 e nel 2017 del World Press Photo, il professionista rietino ha illustrato diverse copertine del Time e le sue foto sono state pubblicate sul New York Times, Washington Post, Paris Match, Newsweek, le Monde, Figaro, El Mundo, Der Spiegel, The Guardian, L'Espresso, Corriere della Sera ed altre testate internazionali.

sdr

Fotografie di Alessio Romenzi

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