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Un'impresa lunga 100 anni

Il pronipote dell'esploratore Ernest Shackleton, l'eroe dell'Endurance, torna al Polo Sud e lo conquista in auto

  • 29 maggio 2017, 08:35
  • 23 novembre, 05:36
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Un'impresa fuori dal tempo e dal mondo - di Lorenzo Amuso

RSI Info 29.05.2017, 07:30

  • ©Lorenzo Amuso

Ci sono voluti 101 anni, e tre generazioni della stessa famiglia, per “attraversare” l’Antartide. Un’avventura iniziata dal suo celebre bisnonno, e portata a termine da Patrick Bergel. Nel 100esimo anniversario dell’epico viaggio di Sir Ernest Shackleton, l’esploratore-poeta capace di condurre in salvo tutto l'equipaggio nonostante l’affondamento della sua imbarcazione, un suo pronipote è tornato al Polo Sud. Ed ha pure stabilito un primato: Patrick Bergel è diventato il primo uomo a viaggiare attraverso l’Antartide a bordo di una macchina familiare, una Hyundai Santa Fe (motore diesel da 2,2 litri, speciali pneumatici e sospensioni su misura), superando tempeste di neve, terreni impervi e temperature prossime ai -28°.

Ispirazione

Un’avventura audace ispirata da quella di Shackleton che nel 1914, con un equipaggio di 27 persone, era salpato da Londra alla volta dell’Antartide. Il Polo Sud era stato scoperto tre anni prima dal norvegese Roald Amundsen: l’Imperial Trans-Antartic Expedition intendeva allora rivendicare, a nome della Gran Bretagna, terre di quella regione fino ad allora sconosciute. Appena raggiunto l’Antartide, però, la nave Endurance (Resistenza) restò imprigionata nel pack del mare di Weddel. Era gennaio. Shackleton decise di attendere lo scioglimento dei ghiacci l’estate successiva. Ma la nave non resistette alla pressione della banchisa e qualche mese più tardi venne abbandonata.

Salvataggio eroico

Dopo 498 giorni, e un viaggio lungo 1.300 km, l’equipaggio raggiunge Elephant Island a bordo delle scialuppe di salvataggio, ma le possibilità di salvarsi restano minime. Così Shackleton, con altri cinque uomini e solo un mese di provviste, sceglie la scialuppa migliore (James Caird) per il disperato tentativo di raggiungere la Georgia del Sud. Un’avventura estrema, due settimane di navigazione in condizioni impossibili, seguite da 36 ore di marcia tra ghiacciai inesplorati una volta raggiunta l’isola. Fino alla stazione baleniera di Stromness da dove, il 20 maggio 2016, Shackleton organizza la missione di salvataggio per i suoi uomini. Un’impresa disconosciuta fino agli anni ’60, quando missioni ben più attrezzate di quella di Shackleton hanno evidenziato le enormi difficoltà affrontate e vinte dall’inglese, morto nel 1922 nel corso dell’ennesima spedizione nell’Antartico.

Lorenzo Amuso

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