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Ventimiglia, il ritorno

La mèta resta sempre la Francia, da dove proseguire per il Nord, ma per i migranti le cose sono ancor più difficili

  • 2 giugno 2017, 08:00
  • 23 novembre, 05:30
04:11

Andrò in Francia... a piedi - di Antonio Storto e Giuseppe Maritati

RSI Info 02.06.2017, 07:30

  • ©Antonio Storto

C’eravamo andati l’anno scorso (vd correlati) per scoprire che fine avessero fatto i migranti che avevano polarizzato l’attenzione dei media nel 2015. Ci siamo tornati quest’anno perché… anche i migranti sono tornati in Liguria e, soprattutto, a Ventimiglia.

Tra il 20 e il 24 maggio, i cadaveri di due giovani africani sono stati trovati folgorati nei locali dell'alta tensione di due treni, alla stazione "La Bocca" di Cannes. Entrambi i convogli erano partiti da Ventimiglia, in Liguria, dove nelle ultime settimane hanno ricominciato a transitare centinaia di richiedenti asilo: la Caritas ne ha contati 1500 nel solo mese di maggio. La destinazione è il confine francese, distante appena qualche chilometro ma blindatissimo da ormai due anni: per attraversarlo, oltre a nascondersi sui treni diretti in Francia, i migranti si avventurano a piedi lungo l'autostrada dei fiori e nel famigerato "passo della morte", un sentiero di montagna molto ripido, che si è guadagnato quel soprannome per via della sua pericolosità. Così, mentre nella cittadina ligure si cerca a fatica di organizzare un'accoglienza, alla frontiera si continuano a contare i morti: sono almeno otto, da settembre a oggi, i migranti morti nel tentativo di arrivare in Francia".

Antonio Storto

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