Dopo otto anni di guerra, è imminente la visita di una delegazione saudita e omanita a Sana’a, nel Nord dello Yemen, per discutere con le milizie Houthi, i punti di un possibile accordo di pace. Sarebbe la prima volta in tutti questi anni e il piano, condotto sotto la direzione ONU, dovrebbe essere annunciato prima del 20 aprile. Il piano prevede quattro fasi: cessazione delle ostilità; riapertura di strade, porti e aeroporti; scambio di prigionieri e, infine, l’avvio di trattative politiche per la formazione di uno Stato unitario.
Ma mentre si parla di pace, lo Yemen è già stato venduto ai suoi occupanti. Nel Sud, in particolare nello strategico Stato di Mahra, confinante con l’Oman, l’Arabia Saudita compra terre, investe in centri commerciali, aeroporti, ospedali: strutture annunciate e mai finite. Un investimento, però, va sempre a buon fine: l’apertura di centri islamici per la formazione dei giovani, simili alle scuole coraniche pakistane. Qui s’insegna il wahabismo, una delle forme più oltranziste dell’Islam sunnita, a bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni d’età.

Yemen, colloqui di pace
Telegiornale 12.04.2023, 12:30