Uno scanner per ricreare, in maniera virtuale, le opere d’arte in tre dimensioni con una precisione senza pari che consente di entrare quasi fisicamente nei rilievi delle pennellate. L'ha inventato una società presso il Politecnico federale di Losanna, Artmyn, che ha suscitato l’interesse di diverse case d’aste che ne hanno subito colto l'utilità.
La start-up ha messo a punto una tecnica di scansione in 3D tanto realistica da permettere di non aver la presenza fisica degli oggetti durante la vendita. Koller, casa d’aste zurighese, ha utilizzato questa tecnologia in una prima mondiale. "Questo sistema è costituito da una macchina fotografica e una moltitudine di luci che può prendere le immagini e quindi di ricostruire le opere in digitale", ha dichiarato alla RTS Loïc Baboulaz, co-fondatore di Artmyn.
Diversi musei, inoltre, presentano numerose opere in tre dimensioni grazie a questo dispositivo, dando la possibilità di osservare dettagli invisibili ad occhio nudo.
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