Il sito internet Gizmodo ha chiesto a scienziati di tutto il mondo di segnalare i corpi celesti più ostili alla vita. Sul podio è salito HD189733b, proposto dall'astrofisica della NASA Jessie Christiansen. Su questo pianeta dalla colorazione blu e di tipo "gioviano" (ovvero di dimensioni enormi e composto in prevalenza da gas compressi allo stato liquido) le temperature raggiungono i 1'270 gradi, con venti impetuosi a 7'000 chilometri orari e, per non farsi mancare nulla, piove vetro fuso.
Rappresentazione artistica di HD189733b di fronte alla sua stella
Corot-7b, dove invece a precipitare dal cielo sono piccole rocce, è il pianeta segnalato dall'astrofisico Jonathan McDowell: la vicinanza con la sua stella è causa di una differenza enorme di temperatura tra lato esposto (2000°) e lato in ombra (-200°). Questo piccolo angolo di paradiso si trova nella costellazione dell’Unicorno a una distanza di circa 489 anni luce.
Tanya Harrison, dell'Arizona State university, ci ricorda infine che non sarebbe neanche necessario andare così lontano: su Venere, il pianeta che più si avvicina alla Terra (38,3 milioni di km), si raggiungono temperature in grado di fondere i metalli, e l’atmosfera è di acido solforico, senza ossigeno né acqua.
Il polo Nord di Venere fotografato dalla sonda Magellano tra il 1990 e il 1994