La settimana scorsa si è diffusa la notizia di un asteroide che potrebbe potenzialmente colpire la Terra nel 2032. È stata anche calcolata una data precisa, il 22 dicembre. Questo asteroide è stato identificato a fine dicembre dello scorso anno e gli è stato attribuito il nome di 2024 YR4. Stando alle prime osservazioni ed ai primi calcoli sulla sua traiettoria, questo asteroide avrebbe una probabilità su ottanta di colpire la Terra nel dicembre 2032. È un allarme giustificato? Dobbiamo preoccuparci? E di che cosa si tratta? Ai microfoni di Alphaville, si è espresso sul tema Nicola Colotti.
«Quando parliamo di asteroidi ci riferiamo ad oggetti che gravitano intorno alla Terra. Nel nostro sistema solare ci sono miliardi di corpi minori. Quelli più vicini alla terra, che vengono definiti Near-Earth-Asteroids (NEO) hanno una traiettoria intorno alla Terra, per cui ogni tanto ne incrociano l’orbita. Abbiamo calcolato che effettivamente il 22 dicembre del 2032, questo 2024 YR4 incrocerà pericolosamente l’orbita terrestre. Non ne siamo certi, perché bisognerà ancora osservarlo nei prossimi mesi, addirittura nei prossimi due anni. In questo caso specifico, il grado di pericolosità è leggermente aumentato in questi ultimi giorni, perché c’è una rete di osservatori che sta cercando di capire esattamente come stanno le cose e soprattutto come evolveranno. Si tratta di un oggetto non di grandi dimensioni, che però è entrato nella Scala Torino, la quale misura la pericolosità di questi oggetti che gravitano intorno a noi, ed esso ha raggiunto il grado tre su dieci. Ciò significa che merita attenzione perché avrà sicuramente un incontro ravvicinato con la Terra».
È interessante capire come si faccia ad essere tanto precisi da poter prevedere il giorno esatto della possibile collisione: «Esistono dei programmi di calcolo computerizzati che permettono di proiettare nel futuro le traiettorie di questi oggetti e arrivare a capire esattamente come essi si comporteranno nel corso degli anni», afferma Colotti. Tuttavia, è ancora troppo presto per dare informazioni per certo, poiché esistono molti altri fattori che potrebbero determinare gli effettivi esiti del fenomeno:
«Tutto dipende da una serie di altri fattori che non sono solo quelli della traiettoria, ma soprattutto quelli relativi alle dimensioni e alla composizione di questo oggetto. Stiamo parlando di un oggetto che stimiamo tra i 50 e i 100 metri di diametro. Se fosse davvero confermato in queste dimensioni, potrebbe effettivamente sviluppare un’energia superiore di migliaia di volte alla bomba atomica di Hiroshima. Poi dipende da cosa è fatto: se è fatto di materiale ferroso è potenzialmente più pericoloso, mentre se si compone di materiale pietroso - come viene in questo momento ipotizzato - allora l’impatto con l’atmosfera ne provocherebbe in gran parte una sorta di erosione e quindi i frammenti cadrebbero in una zona relativamente estesa».
Visto che se ne parla, probabilmente ci sono già degli strumenti spaziali che sono realizzabili per evitare un impatto pericoloso. Quali sono queste misure di contrasto, alle quali gli addetti ai lavori stanno già pensando?
«Siamo riusciti a realizzare delle missioni che ci hanno permesso di raggiungere questi asteroidi. In particolare, la NASA ha realizzato, nel 2021, la Double Asteroid Redirection Test (DART): in pratica, è stata lanciata una sonda verso una coppia di asteroidi che viaggiano insieme, di cui uno era in orbita attorno all’altro. È stato colpito il più piccolo dei due e, colpendolo, si è modificata la traiettoria di rotazione attorno al compagno e questo ha contribuito a modificare leggermente la sua traiettoria. Questa missione è servita a renderci capaci di arrivare addirittura a toccare un asteroide e così a deviarne sufficientemente la traiettoria nel caso in cui si manifestasse davvero un concreto pericolo per la Terra. Ciò rappresenta sicuramente una conquista per l’umanità».
45 2024 YR4
Alphaville 07.02.2025, 11:45
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