Vedere con gli occhi di un manifestante in Ucraina? Ammirare insieme a un turista paesaggi mozzafiato? O, semplicemente, spiare dentro la giornata di una star disposta a condividere spezzoni della propria vita? Le app capaci di diffondere immagini in streaming (e non registrate come è invece il caso su YouTube) non sono una novità assoluta, ma è ora che la battaglia si sta infiammando. Uscita in febbraio, Meerkat ha conosciuto un successo folgorante.
"È l'applicazione che Twitter avrebbe dovuto concepire", secondo un sito di informazione tecnologica. E Twitter ha risposto: ha acquistato la startup Bounty Labs e nel giro di una decina di giorni ha lanciato Periscope e ha limitato l'accesso della concorrente ad alcune delle sue opzioni. Sì, perché entrambe si servono di "cinguettii" per annunciare ai "follower" la diretta.
Non sono però prodotti senza difetti: per gli esperti che li hanno testati, le difficoltà emergono in particolare quando sono in molti a condividere l'attimo, sia nella qualità delle immagini che nella chat, che entrambi permettono fra chi trasmette e chi segue.
pon/AFP