Lo spot pubblicitario di Google durante il Super Bowl, volto a promuovere il suo Google Home, ovvero uno strumento di domotica in grado di rispondere a domande ma anche di guidare i più moderni apparecchi elettronici di casa attraverso i comandi vocali degli inquilini, ha avuto un inatteso effetto secondario di cui riferisce fra gli altri USAToday.
Gli ordini impartiti dai protagonisti della pubblicità, come "accendi le luci" o "fai partire la musica", sono infatti stati recepiti direttamente anche dai Google Home nelle abitazioni degli spettatori che stavano seguendo in televisione l'evento sportivo dell'anno. Non è capitato nulla di drammatico, solo qualche momento di disorientamento per gli interessati, ma che fa riflettere sulla vulnerabilità delle case intelligenti.
RG/pon
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RG 08.00 del 07.02.2017 Il servizio di Gino Ceschina
RSI Info 07.02.2017, 00:03
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