L’astronauta americano Thomas Kenneth Mattingly II, meglio noto come Ken Mattingly, è morto nei giorni scorsi all’età di 87 anni. Lo ha annunciato la NASA il cui amministratore, Bill Nelson, ha reso omaggio allo scomparso sottolineando che ha avuto un ruolo “fondamentale per il successo del nostro programma Apollo” e definendolo “uno degli eroi del nostro paese”.
Nell’aprile 1970 Ken Mattingly avrebbe dovuto pilotare il modulo di comando dell’Apollo 13, ma venne bloccato 72 ore prima del lancio poiché era stato esposto alla rosolia. Non si ammalò e quando un’esplosione paralizzò la navicella spaziale in viaggio verso la Luna, si recò al controllo di missione e sviluppò procedure di risparmio energetico in modo che il veicolo riuscisse a rientrare nell’atmosfera. Ciò che poi avvenne salvando le vite dei suoi colleghi a bordo del modulo: di James Lovell, Jack Swigert e Fred Haise.
L’astronauta iniziò la sua carriera come aviatore prima di essere selezionato per diventare astronauta nel 1966. Alla NASA è stato pilota del modulo di comando della missione Apollo 16 e comandante di due missioni dello Space Shuttle.
Apollo 13, l'astronauta Fred Haise a Lucerna
Telegiornale 13.10.2018, 22:00