“Tutto quello che ho realizzato l'ho fatto divertendomi. Non mi sembrava di fare fatica”. C'è tutto Umberto Panini, la sua inesauribile energia, nella frase che pronunciò tre anni fa quando fu premiato da Confindustria Modena per aver fatto conoscere la città con il suo sogno imprenditoriale delle figurine diventato realtà di successo.
Umberto Panini è morto venerdì sera all'età di 83 anni nella sua casa di Modena. Era l'ultimo rimasto in vita dei quattro fratelli - gli altri erano Giuseppe, Franco e Benito – che costruirono l'impero aziendale sugli album dei calciatori.
Ex meccanico alla Maserati, dopo avere anche avviato un'edicola con Franco in centro a Modena, nel 1957 emigrò in Venezuela dove rimase per sette anni. Fu il fratello Giuseppe a richiamarlo a Modena, dicendogli testualmente “guarda che l'America è qui da noi, torna”. Umberto Panini tornò e si buttò a capofitto nel business delle figurine, facendo fruttare al massimo la propria passione per la meccanica. Progettò di persona gli impianti che diedero all’azienda un indubbio vantaggio sulla concorrenza e la fecero decollare sul mercato.
La famiglia cedette il gruppo alla fine degli anni Ottanta. Oggi appartiene ad altri, ma le sue figurine continuano a far sognare come nel 1961 quando venne commercializzata la prima collezione Calciatori. In copertina aveva l’allora attaccante del Milan Nils Liedholm. Quale prima figurina venne invece stampata quella di Bruno Bolchi, il capitano dell’Inter.
Ansa/Diem
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La Svizzera un caso particolare (il servizio di Camilla Mainardi, 16.04.2010)
RSI Info 16.04.2010, 11:26