Il mistero, che dura da tre secoli, su quella che è stata definita come la prima esplosione mai registrata di una stella nana, è stato svelato: sono i resti di una collisione fra due astri. È un fenomeno raro in cui i due corpi celesti scoppiano in seguito alla loro fusione, lasciandosi dietro deboli tracce contenute in un ambiente freddo. La scoperta è stata fatta da alcuni ricercatori dell’European Southern Observatory coordinati da Tomasz Kaminski.
Gli astronomi europei Hevelius e Cassini la descrissero nel 1670 come una nova (tipologia di stelle che compaiono e poi spariscono) situata nella costellazione del cigno, anche se gli scienziati più recenti la conoscono come Nuova Volpetta 1670. Quando essa apparve per la prima volta era visibile a occhio nudo e restò luminosa per almeno due anni, prima di svanire nel nulla.
Grazie alla nuova tecnologia i ricercatori hanno potuto osservare che la massa di materiale freddo, in cui sono immersi i resti, è troppo grande per essere il prodotto dell’esplosione di una nova. I libri di astronomia dovranno quindi essere riscritti.
ATS/ANSA/CaL