Una forte pressione dell’acqua nel sottosuolo può limitare l’intensità di un terremoto. È la scoperta, piuttosto controintuitiva, comunicata lunedì dai ricercatori del Politenico di Losanna, impegnati in uno studio sul ruolo dei fluidi nella propagazione di questo tipo di scosse.
La constatazione vale soltanto per quei fenomeni, chiamati sismi indotti e generalmente di intensità debole, che non hanno un’origine naturale ma sono causati da attività umane condotte sotto la superficie, come la geotermia, l’estrazione mineraria, l’estrazione di gas o di petrolio e la costruzione di tunnel o di laghi artificiali.
Nel momento del surriscaldamento provocato dalla frizione delle rocce, come spiegano gli esperti, il calore che si genera viene assimilato dall’acqua. Questo assorbimento di energia dipende in gran parte dal livello iniziale di pressione dei liquidi, un parametro cruciale per determinare l’intensità del movimento tellurico.
ATS/MarGù