I neonati di tutto il mondo hanno degli standard di crescita comuni, a pari condizioni socioeconomiche e di salute. Lo rivela lo studio Intergrowth 21st, che ha coinvolto otto centri di ricerca in diverse parti del mondo e ha preso in considerazione più di 4'600 gravidanze e 2'400 neonati.
I risultati indicano che gli scarti di crescita tra feti appartenenti a gruppi etnici diversi sono basate prevalentemente su divari nelle condizioni di salute, socioeconomiche ed ambientali, più che su differenze determinate geneticamente.
Secondo lo studio, coordinato dall’Università di Oxford e finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, la variabilità osservata tra i neonati dei vari centri è inferiore a quella osservata tra soggetti dello stesso centro.
ATS/ANSA/sf