Scienza e Tecnologia

Un braccio meccanico che interpreta i nostri bisogni

Si chiama Fluently ed è un robot collaborativo in fase di sviluppo alla SUPSI

  • 3 ottobre, 21:48
  • 3 ottobre, 22:08
03:11

Il progetto Fluently

Telegiornale 03.10.2024, 20:00

Di: TG/RSI Info 

Un braccio meccanico che può essere comandato a voce e che, grazie all’intelligenza artificiale, promette di alleggerire il lavoro degli uomini negli impianti produttivi più complessi. Si chiama Fluently ed è un cosiddetto cobot, ovvero un robot collaborativo, che è in fase di sviluppo alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).

I ricercatori stanno insegnando a questa macchina a smontare delle batterie elettriche. Il cobot esegue il lavoro, sfruttando i suoi occhi sparpagliati nella stanza, il suo orecchio e un cervello digitale. L’obiettivo è la creazione di macchine sempre più intelligenti in grado di aiutarci, ma non di sostituirci, perlomeno nell’intenzione dei ricercatori. “La robotica collaborativa - sottolinea infatti Federico Bosi, responsabile della ricerca presso il Dipartimento tecnologie innovativa della SUPSI - vuole stabilire una collaborazione effettiva fra robot ed esseri umani. Non ci sarà mai una sostituzione, perché la visione è altamente umano-centrica”.

Se oggi ai robot viene dato un compito specifico, Fluently riuscirà invece “a interpretare il nostro linguaggio e i nostri gesti fisici, in modo da capire le nostre intenzioni e aiutarci nelle nostre azioni industriali e anche quotidiane” aggiunge Bosi.

Il cobot è sviluppato da una ventina di partner accademici ed economici nell’ambito del progetto di ricerca europeo chiamato Fluently, finanziato dal programma Horizon Europe, eccezion fatta per le attività della SUPSI che sono pagate dalla Confederazione.

02:22

Il lati controversi dell'intelligenza artificiale

Telegiornale 03.10.2024, 20:00

02:17

Programma Horizon, a che punto siamo?

Telegiornale 03.10.2024, 20:00

Correlati

Ti potrebbe interessare