Isolare delle spore batteriche per 500 anni in modo da verificare la loro resistenza allo stress e analizzarne le modifiche del DNA. L'idea è venuta a Ralf Möller, microbiologo del German Aerospace Center, dopo che un suo collaboratore presso l'Università di Edimburgo in Scozia si era dimenticato per 10 anni di alcune spore del batterio Chroococcidiopsis in una capsula di Petri (i contenitori circolari di vetro che si usano nei laboratori).
Avendole ritrovate ancora vive dopo tanti anni, Möller ha ricordato in un articolo sulla rivista The Atlantic che "la vita sul nostro pianeta non è limitata agli standard umani".
Spore di Bacillus subtilis sono state racchiuse in 800 fialette di vetro sigillate, la metà delle quali schermate con il piombo per proteggere il loro contenuto da radiazioni e raggi cosmici. Le istruzioni sul procedimento sono state salvate su carta e su una chiavetta USB, ma i ricercatori impegnati nella "staffetta" dovranno ricopiare le indicazioni ogni quarto di secolo, in modo che supporto e linguaggio rimangano aggiornati.