In Svizzera non deve essere permessa la selezione di embrioni in vitro, i cosiddetti "bambini salvatori", che avrebbero lo scopo di permettere di donare cellule staminali a un fratello o a una sorella malati. Lo ha deciso martedì il Consiglio nazionale affrontando la legge sulla procreazione assistita e il relativo articolo costituzionale.
Contraria a questo divieto è Isabelle Chevalley (Verdi liberali, VD), la quale ritiene che tali tecniche possono salvare la vita di un bambino malato di leucemia. Così anche Jaques Neirynck (PPD, VD), il quale ha sostenuto l’idea dei “bambini salvatori”, affermando che “non bisogna considerare solo la dignità dell’embrione, ma anche quella di un bambino colpito da una malattia che non lascia scampo”.
Coloro che hanno espresso il loro disaccordo nei confronti di tali pratiche (Verdi, PPD, socialisti) temono il rischio di una deriva eugenetica.
ATS/GTa