Svizzera

"È una cosa mai vista nella storia"

Gli effetti del coronavirus paragonati a crisi finanziaria e guerre mondiali dallo storico Tobias Strauman: la situazione economica attuale è "roba da matti"

  • 21.04.2020, 20:58
  • 22.11.2024, 19:30
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RG 18.30 del 21.04.20: l'intervista a Tobias Straumann di Alan Crameri

RSI Info 21.04.2020, 21:05

  • Keystone
Di: Alan Crameri 

Il periodo che stiamo vivendo a causa del coronavirus è del tutto inedito anche per l'economia. Si tratta di una crisi "unica nel suo genere", dice il professore di storia dell’economia all’Università di Zurigo Tobias Straumann, intervistato dalla RSI.

Quali paragoni analogie si possono quindi fare, con le più grandi crisi economiche del passato?

Di certo è la prima volta che una pandemia porta al blocco di buona parte dell'economia. Possiamo però paragonare gli effetti del lockdown con la crisi finanziaria del 2008. Poche settimane fa si temeva un'ondata di fallimenti di aziende, e a catena il crollo delle banche, come 10 anni fa. La reazione è stata massiccia e rapida. In molti non se ne rendono conto, ma stiamo assistendo al maggior programma globale di sostegno economico e finanziario della storia. In due-tre giorni s'è fatto ciò che nella crisi finanziaria s'è fatto sull'arco di vari mesi. Un'operazione senza precedenti!

C'è chi evoca anche con l'economia durante le guerre mondiali: alcune aziende hanno modificato la produzione, allora per fare armi, oggi per fare mascherine…

In effetti, ci sono episodi analoghi, ma restano marginali. La differenza è che le guerre mondiali sono durate 4 e 6 anni, con importanti restrizioni al commercio e con materie prime introvabili. La crisi attuale non sembra destinata a durare così a lungo.

Lei non teme un collasso dell'economia mondiale, cosa La spinge ad essere ottimista?

Ottimista... non so… dipende dai parametri. Io sono ottimista rispetto allo scenario peggiore che si temeva a marzo. Vedo che le misure prese dagli Stati hanno avuto effetto, il peggio sembra passato, ora la questione aperta è la velocità della ripresa.

E che dati tiene d'occhio in particolare? Disoccupazione, indebitamento statale, bilancio delle banche centrali...

Soprattutto disoccupazione e fallimenti. Se ci sono troppi fallimenti in tempi brevi, sia a livello nazionale che internazionale, sarà difficile evitare una recessione. Anche questa curva deve restare bassa. Ma fare previsioni è impossibile, bisogna stare attenti a non essere troppo ottimisti o troppo pessimisti.

A proposito del lockdown il consigliere federale Alain Berset ha detto che l'economia non è bloccata del tutto, ma "solo il 20 percento". Innanzitutto è realistica questa cifra (qua al sud delle Alpi l'impressione è che la quota sia molto superiore) e come giudicarla?

In Ticino certamente il blocco è stato più vasto, perlomeno per alcune settimane. Tuttavia sono molto stupito che si dica "solo il 20 percento"... il 20 percento è una roba da matti, è una cifra gigantesca! Prima del Coronavirus, quando si parlava di accordo istituzionale con l'Unione europea, il mondo economico temeva un calo della crescita annuale dello 0,2 percento, "non ce lo possiamo permettere", dicevano. E ora sentiamo "il 20 percento non è così tanto!" Mi stupisce molto. Voglio dire, è la frenata più brusca che abbiamo mai visto. Se persiste i danni saranno enormi, enormi! Questo problema non va sottovalutato.

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