Due persone vicine ad alcuni ostaggi di Hamas sono in questi giorni in Svizzera per sensibilizzare sulla situazione di quanti sono stati sequestrati in Israele e portati nella Striscia di Gaza. Chiedono al Consiglio federale di attendere prima di iscrivere il gruppo islamico sulla lista delle organizzazioni terroristiche e al Comitato internazionale della Croce Rossa di aiutarli ad avere notizie sulla sorte dei loro cari.
Jonathan Gutman, il cui cugino fa parte degli ostaggi, e Noam Har Tzvi che rappresenta la famiglia di un’amica nella quale si contano dieci fra morti e dispersi, hanno incontrato mercoledì a Berna la responsabile di divisione del DFAE Maya Tissafi e il consigliere nazionale socialista Fabian Molina, mentre giovedì hanno discusso a Ginevra con Mirjana Spoljaric, presidente del CICR. Venerdì saranno a Zurigo.
La richiesta relativa ad Hamas si spiega in modo molto semplice: se la Confederazione adottasse misure, affermano, il gruppo islamico potrebbe a quel punto rifiutarsi di negoziare con Berna e “noi vogliamo che tutte le porte restino aperte per mettere in salvo gli ostaggi”, hanno spiegato. “Abbiamo bisogno della forza della neutralità” della Svizzera, che è “uno dei Paesi che ci possono aiutare”, ha aggiunto uno di loro.
Altri quattro famigliari di ostaggi giungeranno in Svizzera giovedì da Israele. Vedranno a Ginevra sia la numero uno del CICR che l’alto commissario dell’ONU per i diritti umani, Volker Türk.
In diretta Davide Mattei
Telegiornale 15.10.2023, 20:52