Un quinto dei costi sanitari sopportati dalle casse malati nell’assicurazione di base sono inutili e di conseguenza i premi potrebbero essere inferiori del 20% mantenendo la stessa qualità, se non migliorandola: lo sostiene il sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans.
In un’intervista pubblicata giovedì dal Tages-Anzeiger, il 55enne traccia un bilancio desolante di quello che è stato realizzato delle 38 misure di riduzione dei costi proposte da un gruppo di esperti nominati sette anni or sono dal Consiglio federale. Il risultato di questa iniziativa? “Purtroppo scarso”, risponde Meierhans, che aveva fatto parte del consesso.
L’Ufficio federale della sanità pubblica afferma che circa una dozzina dei provvedimenti da noi suggeriti sono stati almeno parzialmente attuati, ma questo fa sembrare le cose migliori di quello che siano in realtà. Nessuna delle misure che avrebbero fatto davvero la differenza è stata messa in pratica
Stefan Meierhans, Sorvegliante dei prezzi
“Qualcosa deve cambiare”
Il noto economista sanitario Heinz Locher, anch’egli membro della commissione, aveva parlato di disastro. “Per rispetto alle istituzioni democratiche, non arriverei a tanto”, osserva a questo proposito Meierhans. “Ma ovviamente non tutti si rendono conto che qualcosa deve cambiare”.
Si sarebbero invece potuti risparmiare miliardi. Santésuisse - chiede il giornalista - parla di un potenziale di economie di 5-8 miliardi: si tratta di cifre esagerate? “No”, risponde il dottore in legge con studi a Basilea, Oslo e Uppsala. “Il 20% di tutti i costi dell’assicurazione sanitaria obbligatoria sono superflui: con oneri totali di 40 miliardi di franchi, si parla di 8 miliardi di franchi”.
Quindi i premi potrebbero essere del 20% inferiori? “Esatto”, afferma l’intervistato. “E senza intaccare la qualità, magari addirittura migliorandola. “Un esempio: se ci fossero meno ospedali ma più grandi, il numero di casi affrontati per i singoli trattamenti aumenterebbe e i risultati sarebbero migliori”.
“Trattamenti non necessari e mancanza di cooperazione”
“Qualche anno or sono l’allora ministro della sanità Alain Berset, aveva stimato che il 20% dell’aumento dei costi poteva essere spiegato dall’invecchiamento della popolazione”, prosegue l’ex collaboratore dei consiglieri federali Arnord Koller e Ruth Metzler. “Ma rimane ancora l’80%. L’unica spiegazione plausibile è rappresentata dai falsi incentivi del sistema e dai conseguenti trattamenti aggiuntivi non necessari. La colpa è anche della mancanza di cooperazione tra medici e ospedali. L’ho sperimentato di recente io stesso quando mi sono recato prima dal mio medico di famiglia per una visita e poi in una clinica specializzata. Volevano effettuare gli stessi esami del medico di famiglia: una cosa completamente inutile”.
Non è forse la cosa più naturale del mondo che i costi della sanità siano in costante aumento, visto che la popolazione invecchia ed è più sana? “C’è chi dice che dovremmo potercelo permettere, visto che siamo una delle nazioni più ricche del mondo: ma in questo paese non sono tutti i milionari”, ricorda mister prezzi, in carica dal 2008. “Quasi un terzo delle persone dipende già dai sussidi per pagare i premi dell’assicurazione malattia. Si tratta quindi di un problema evidente. La questione è da anni in cima al barometro delle preoccupazioni: bisogna tenerne conto”, conclude l’esperto.
Iniziativa cassa malati, parlano i promotori
Telegiornale 17.04.2024, 12:30