Svizzera

“Nessuna vittima svizzera in Israele”

“Gli ostaggi di Hamas vanno immediatamente liberati”, afferma il capo del DFAE Ignazio Cassis. Berna condanna gli attacchi e porge le sue condoglianze - Una crisi così “non si vedeva da decenni” - Una task force per gli svizzeri sul posto

  • 9 ottobre 2023, 17:51
  • 9 ottobre 2023, 17:59
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Ignazio Cassis davanti ai media

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Di: ATS/pon 

Gli ostaggi in mano ad Hamas devono essere “immediatamente liberati”. Lo ha detto oggi, lunedì, davanti ai media il consigliere federale Ignazio Cassis. In base alle informazioni attuali non ci sono cittadini svizzeri né fra i morti, né fra i feriti, né tra le persone catturate dai miliziani palestinesi.

La Svizzera, ha ribadito Cassis, condanna fermamente questo attacco che ritiene del tutto ingiustificato. Il ministro degli esteri ha ribadito la solidarietà con Israele ed espresso, a nome della Confederazione, le condoglianze ai parenti delle persone rimaste uccise, “oltre mille in poco tempo”.

“Evitare un conflitto regionale”

Secondo il capo della diplomazia elvetica, quanto sta succedendo “non si vedeva da decenni”. Vista la situazione geopolitica, Cassis ha richiamato le parti al rispetto del diritto internazionale umanitario e alla protezione della popolazione civile, nonché alla prudenza, invitando i contendenti a non provocare una escalation del conflitto che potrebbe propagarsi all’intera regione. Un conflitto regionale in Medio Oriente, ha sottolineato Cassis, avrebbe un impatto diretto anche sul nostro Paese.

Una task force per gli svizzeri

In Israele vivono 28’000 svizzeri e altre centinaia vi si trovano come turisti. Una task Force è stata creata per aiutarli. Martedì Swiss effettuerà un volo straordinario da Tel Aviv per rimpatriare chi lo desidera.

Gli aiuti all’UNRWA proseguono

La Svizzera - ha detto inoltre Cassis - continuerà inoltre a sostenere l’UNRWA, l’agenzia dell’ONU nata nel 1949 che si occupa dei rifugiati palestinesi - 5 milioni di persone in tutto - e che a Gaza gestisce in particolare numerose scuole. Il contributo annuo è di 20 milioni di franchi. Proprio l’UNRWA era stato oggetto nel 2018 di una controversa dichiarazione di Cassis, che aveva definito l’agenzia un ostacolo alla pace in Medio Oriente. Berna aveva anche sospeso temporaneamente i suoi versamenti a fronte di accuse di cattiva gestione che erano giunte fino a toccare il direttore, lo svizzero Pierre Krähenbühl. Quest’ultimo si era dimesso, ma un’inchiesta lo aveva poi completamente scagionato. Attualmente l’UNRWA è guidata da un altro elvetico, Philippe Lazzarini. Nelle sue scuole trovano rifugio in questo momento 70’000 persone sfollate a causa dei bombardamenti israeliani.

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