Il Consiglio degli Stati (CdS) ha respinto mercoledì una mozione presentata dall’ex consigliere nazionale Marco Romano, che mirava a introdurre un divieto sistematico di ingresso in Svizzera per i mafiosi condannati in Italia. Secondo il ragionamento del Consiglio, un divieto del genere andrebbe contro i principi dello Stato di diritto, che prevede che ogni caso sia valutato singolarmente.
Attualmente, l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) emette già numerosi divieti di ingresso per individui legati alla mafia o che la sostengono, anche se sono stati assolti da un tribunale. La Fedpol basa le proprie decisioni sulle prove presentate negli atti processuali, indipendentemente dall’esito finale del processo. Questo significa che se una persona è legata alla mafia o la sostiene, il divieto viene pronunciato indipendentemente da eventuali vizi di forma nella sentenza.
Secondo il CdS la mozione presentata dall’ex consigliere è superflua poiché la situazione è già gestita in modo adeguato dalle autorità svizzere ed è stata respinta.
Mafia e Svizzera, intervista al procuratore di Palermo
Il Quotidiano 19.09.2023, 19:44