I bambini non sono al riparo dai prodotti tossici: vari prodotti destinati ai più piccoli possono contenere PFAS, interferenti endocrini, biocidi o sostanze allergeniche. Tutti prodotti chimici potenzialmente nocivi per l’organismo.
L’Unione Europea, sottolinea un approfondimento di RTS, recentemente ha raggiunto un accordo per vietare queste sostanze nei giocattoli venduti sul suo territorio entro il 2030. Finora, la direttiva in vigore non conteneva alcuna menzione delle PFAS. Si parlava solo di sostanze dette “CMR” (cancerogene, mutagene o reprotossiche), per le quali erano stabiliti dei valori massimi.
Il divieto specifico delle PFAS, tranne nei casi in cui il bambino non possa entrare in contatto con la sostanza, così come di un numero maggiore di interferenti endocrini, è una novità che rende questa regolamentazione una tappa importante in materia di protezione dei bambini contro i prodotti chimici nocivi.
Sostanze nocive nei giocattoli (On en parle, RTS, 22.04.2025)
Il principio di precauzione
Utilizzate dall’industria dagli anni ‘40 per le loro proprietà impermeabilizzanti, antiaderenti o antimacchia, le PFAS (o sostanze per- e polifluoroalchiliche) non sono tipicamente presenti nei giocattoli. Tuttavia, la loro presenza non è nemmeno esclusa, da qui l’interesse di applicare un principio di precauzione, come sottolinea Murielle Bochud, professoressa di salute pubblica all’Università di Losanna e medico dirigente di Unisanté: “Esistono diverse migliaia di PFAS. Molte non sono ancora state studiate, quindi c’è incertezza. Anche se non abbiamo prove chiare che queste sostanze abbiano un impatto sulla salute attraverso certe molecole, possiamo sospettare che ci sia potenzialmente pericolose, in particolare per i bambini e le donne incinte”.
Quanto agli interferenti endocrini, si tratta di una famiglia molto ampia di sostanze che agiscono sul sistema ormonale. Alcuni componenti sono sia PFAS che interferenti endocrini. La presenza di queste molecole nell’organismo è correlata a certi disturbi dello sviluppo, a ritardi della pubertà, così come a cancri e altri effetti appurati.
Molti giocattoli interessati
“I giocattoli interessati sono molti, se ci sono parti in plastica, colorate o tessili. Tutti questi tipi di giocattoli sono potrebbero contenere PFAS o interferenti endocrini”, spiega Murielle Bochud. “I bambini sono più vulnerabili a queste sostanze rispetto agli adulti. Lo stesso vale durante la crescita e la pubertà. L’altro periodo di vulnerabilità è la gravidanza, con il feto esposto a queste sostanze”.
Le mucose, quindi la bocca, sono una delle possibili vie di esposizione alle sostanze nocive. “L’ingestione, alimentare o attraverso le bevande, il contatto cutaneo, l’inalazione attraverso le polveri e durante la gravidanza attraverso la placenta sono altre vie di esposizione”, precisa Bochud.
La dottoressa dà alcuni consigli: “Se si tratta di un peluche, raccomandiamo di lavarlo prima del primo utilizzo. Se si tratta di una figurina in plastica o di pasta da modellare, controllate la presenza del marchio CE, una certificazione europea, che impone standard rigorosi”. Il marchio CE è quindi una garanzia di qualità, poiché i criteri di questa certificazione diventeranno ancora più esigenti con il divieto dei PFAS e degli interferenti endocrini nel 2030.
Un passaporto digitale per i prodotti
La Svizzera adotterà la legislazione europea? È troppo presto per dirlo. Ma Murielle Bochud è favorevole, così come l’Associazione svizzera dei giocattoli, che la ritiene un passo nella giusta direzione in termini di protezione dei bambini e sostenibilità, semplificazione degli scambi commerciali e creazione di condizioni più eque per tutti gli attori del mercato.
Per quanto riguarda l’UE, gli Stati membri avranno 4 anni e mezzo per conformarsi a questa nuova regolamentazione, una volta che l’accordo sarà formalmente approvato dal Parlamento e pubblicato.
Verrà anche introdotto un “passaporto digitale del prodotto” collegato a ogni articolo venduto nell’UE. Questo consentirà ai consumatori di accedere più facilmente alle informazioni e agli avvisi di sicurezza. Un quinto dei prodotti ritenuti pericolosi e ritirati dal mercato nell’UE è un giocattolo, spesso per motivi legati alla presenza di sostanze chimiche.

RG 12.30 del 28.04.2025 - Costi della salute, il servizio di Paola Latorre
RSI Info 28.04.2025, 12:32
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