La Svizzera ha scelto le sue parole dell’anno per il 2024, e il termine “non binario” ha trionfato nella lingua italiana. La Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) ha rivelato oggi, martedì, le parole che hanno segnato l’anno nelle quattro lingue nazionali. In italiano, oltre a “non binario”, sono state selezionate “allerta meteo” e “nomofobia”.
In tedesco, il primo posto è andato a “Unterschriften-Bschiss” (“truffa delle firme”), seguito da “divers” (“diverso”) e “Murgang” (“colata detritica”, in relazione alle alluvioni che hanno colpito la Svizzera e alla colata detritica che minaccia il villaggio di Brienz nel canton Berna).
Per la Svizzera francese, le parole dell’anno sono “cessez-le-feu” (“cessate il fuoco”), “consentement” (“consenso”) e “quoicoubeh”, un popolare gioco di parole su TikTok. Infine, in romancio, le parole scelte sono “segundimorant” (“residenti secondari”), “vegliadissem” (“discriminazione degli anziani”) e “festivitads” (“festività”, il 2024 è stato l’anno di tanti giubilei nei Grigioni).
Parole che plasmano il discorso pubblico
Queste parole riflettono i temi e le preoccupazioni che hanno caratterizzato l’anno in Svizzera, spaziando dalla politica alla società, fino ai fenomeni naturali. La vittoria del cantante svizzero Nemo alla 68esima edizione dell’Eurovision Song Contest e quella della pugile algerina Imane Khelif alle recenti Olimpiadi hanno stimolato una grande discussione sul significato del concetto di “non binario”, spiega la ZHAW. Esso però va oltre la questione di genere e mette in discussione più globalmente la visione dualistica del mondo.
https://www.rsi.ch/s/2147575
Il meteo è purtroppo balzato agli onori della cronaca per l’intensificarsi di eventi atmosferici estremi sia in Svizzera (vedasi alluvioni in Mesolcina, Vallemaggia e altre regioni) sia nel resto d’Europa, come in Italia e di recente in Spagna. Le allerte sono quindi diventate un mezzo fondamentale per la protezione della vita e dei beni, si legge nel comunicato.
https://www.rsi.ch/s/2201463
Il termine nomofobia è l’abbreviazione dell’inglese “no mobile phobia” e descrive la sofferenza legata alla paura di rimanere sconnessi dalla rete e di essere separati dal proprio telefono cellulare. L’uso eccessivo e incontrollato dello smartphone può avere effetti negativi sull’equilibrio psicologico, a tal punto che il timore di staccarsene può innescare reazioni simili a un attacco di panico quali ansia, mancanza di respiro, nausea, dolore toracico e vertigini. Una condizione che sta assumendo proporzioni preoccupanti, indica la ZHAW.
“Non binario” è la parola dell’anno in italiano
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