Il comandante della polizia cantonale Vallesana, Christian Varone, lunedì mattina in una conferenza stampa ha fornito ulteriori precisazioni in merito alla disgrazia avvenuta sulle montagne tra Zermatt e Arolla, costata la vita a cinque escursionisti.
Il comandante ha spiegato che l’area in cui sono stati dati per dispersi si trovava a circa 3’500 metri di quota, nei pressi del Colle della Tête Blanche. Varone ha precisato che i servizi di soccorso si sono diretti nella zona dopo che uno degli scialpinisti aveva tentato di mettersi in contatto con i soccorritori e il suo cellulare era stato localizzato tramite sofisticati sistemi elettronici sabato pomeriggio verso le 17.00. Tuttavia, ha rimarcato, gli escursionisti si sono trovati confrontati con “una situazione imprevista” che li ha colti di sorpresa e a cui non sono riusciti a far fronte.
Ci siamo impegnati a fondo, 24 ore su 24, per tentare l’impossibile,
ma a volte davanti alla natura non si può far altro che inchinarsi
Christian Varone, Comandante della polizia cantonale vallesana
“Le condizioni meteorologiche erano catastrofiche”
“Le condizioni meteorologiche erano catastrofiche...Ci siamo impegnati a fondo, 24 ore su 24, per tentare l’impossibile, ma a volte davanti alla natura non si può far altro che inchinarsi”, ha spiegato Christian Varone, segnalando come, però, sabato sera le operazioni di ricerca siano state bloccate a causa del maltempo, definito “catastrofico” dal capo della polizia, data la condizione di forte vento, abbondanti nevicate e freddo intenso che ha imperversato in quota.
Il comandante della polizia cantonale vallesana Christian Varone durante la conferenza stampa di lunedì
Grande dispiegamento di mezzi e persone
Per trovare le persone disperse sono stati impiegati molti mezzi, tanto in volo quanto a terra. Quando il clima è stato più clemente, la zona è stata sorvolata da: tre elicotteri di Air Zermatt, tre di Air Glaciers, tre della REGA, due Super Puma dell’esercito, mentre sul posto si è recata una ventina di soccorritori, oltre a medici e numerosi specialisti del soccorso alpino.
Mobilitate 35 persone e 11 elicotteri
Durante la notte di sabato le condizioni meteo non hanno mai permesso di tentare un intervento di ricerca dei dispersi e solo la domenica, verso le ore 13.00, con il “contributo importante”, evidenzia Varone, degli elicotteri delle Forze aeree svizzere, le ricerche sono riprese su larga scala. Ma solo in serata è stato possibile raggiungere il punto fissato con le coordinate di localizzazione, dove sono stati ritrovati i cinque corpi senza vita.
Cause della morte da stabilire
La sesta persona non è ancora stata ritrovata ma i vari gruppi di soccorritori stanno continuando a portare avanti le ricerche nella zona, nonostante un elevato pericolo di valanghe. La procuratrice generale del Vallese, Beatrice Pilloud, ha confermato che è stata aperta un’inchiesta per stabilire le circostanze esatte e la cronologia dei fatti che hanno portato alla tragedia avvenuta sulle montagne del cantone. Pilloud ha rimarcato che sono in corso gli esami necessari per stabilire la causa della morte dei cinque escursionisti ritrovati domenica.
Notiziario delle 10:00 del 11.03.2024
Notiziario 11.03.2024, 10:30
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Trovati morti cinque dei sei escursionisti
Telegiornale 11.03.2024, 12:30