Poco più di due settimane di lavoro, quasi 400 persone coinvolte, per un cantiere attivo 7 giorni su 7, praticamente 24 ore al giorno. La sfida logistica e operativa dietro alla realizzazione del palco dello spettacolo dell’Eurovision Song Contest (ESC) alla St. Jakobshalle è di quelle decisamente impegnative, ma gli organizzatori non sono preoccupati.
“Non è troppo stressante per noi - ci spiega Tobias Åberg, responsabile della produzione - abbiamo pianificato questo per mesi e siamo nei tempi. Non ci sono problemi, siamo abituati”. Il palcoscenico dovrebbe essere pronto entro una settimana circa, in modo da poter iniziare con le prime prove già il 25 aprile e dare poi tempo alle delegazioni nazionali di inoltrare eventuali richieste di modifica.
Tanta voglia di stupire
Åberg è svedese e lavora per l’ESC da 16 anni, è stato a capo della produzione pure lo scorso anno, nell’edizione di Malmö. La logistica quest’anno a Basilea per lui e tutto il suo team è una sfida ancora maggiore, perché l’arena scelta non è grandissima. Ciononostante gli organizzatori hanno concepito un palco con un design che si ispira alle montagne e alla diversità linguistica della Svizzera e che ambisce a stupire tutti.
Duemila metri quadrati di palco, quasi 1’000 metri quadrati di soli LED, una trentina di telecamere, migliaia di luci, un centinaio di sistemi pirotecnici e tanto altro. Tutto concepito per creare il contorno di uno spettacolo grandioso. Alla fine però, tra il 13 e il 17 maggio, a emozionare sarà pur sempre soprattutto la musica.