"No" allo smantellamento dell'assicurazione vecchiaia e superstiti e "no" anche all'aumento dell'età della quiescenza (assurdo, considerato il numero dei disoccupati ultracinquantacinquenni dovuto alla digitalizzazione): è il messaggio trasmesso, giovedì a Berna, da una coalizione di organizzazioni giovanili.
Una riforma è necessaria -è stato riconosciuto- ma dovrà passare dal rafforzamento primo pilastro (unico modo per lottare contro la povertà degli anziani) e dall'indebolimento delle casse pensione.
L'opposizione vale pure per l'adeguamento verso l'alto dell'età alla quale le donne possono percepire la rendita.
ATS/dg