L’abolizione dell’imposta preventiva, su cui la popolazione svizzera sarà chiamata a pronunciarsi il 25 settembre, andrebbe a vantaggio di multinazionali e grandi investitori, secondo sinistra e sindacati, che hanno lanciato la campagna contro la riforma. Il Consiglio federale vuole cancellare l’imposta preventiva del 35% sulle obbligazioni emesse in Svizzera.
I contrari affermano però che solo i grandi gruppi emettono obbligazioni per finanziarsi, mentre le 600'000 piccole e medie imprese che formano il tessuto economico del Paese, ricorrono a prestiti o emettono azioni. Anche i piccoli risparmiatori continueranno a pagare l’imposta preventiva sui loro risparmi.
Secondo sinistra e sindacati sarà la popolazione a dover pagare le perdite generate dalla riforma, che potrebbero raggiungere gli 800 milioni di franchi all'anno e andrebbero compensate con aumenti di tasse o ulteriori tagli ai servizi pubblici.
Imposta preventiva: al via la campagna
Telegiornale 15.08.2022, 22:00