Svizzera

Accesso alla formazione: molto difficile per i giovani in affido

Nel canton Argovia un progetto aiuta chi non ha il sostegno della famiglia - Anche in Ticino si registrano fragilità in quest’ambito. Marco Galli: “C’è una forma di disagio sociale”

  • 21 dicembre 2023, 22:33
  • 21 dicembre 2023, 22:33
iStock-1475485206.jpg

Importante sostenere i giovani

  • iStock
Di: Telegiornale/RSI Info

L’accesso alla formazione è particolarmente difficile soprattutto per chi è cresciuto in un istituto o in una famiglia affidataria e spesso si ritrova a dover affrontare la vita adulta da solo. Nel canton Argovia due consulenti sociali, sostenute dalla Catena della Solidarietà, accompagnano questi giovani per dare loro sicurezza e stabilità tramite il progetto Never Walk Alone.

Tra questi giovani c’è Mario Zbinden, 22 anni. Oggi lavora nella Svizzera centrale come meccanico tuttofare ed è felice della sua vita, ma non è sempre stato così: “Ho vissuto a lungo in una famiglia affidataria. Poi improvvisamente ho deciso di andarmene e di vivere da solo. Ma non sapevo come fare”, racconta al microfono di Fabio Storni. “Senza l’aiuto di cui ho potuto beneficiare, non sarei dove sono adesso. Non avrei un appartamento. Non avrei un lavoro fisso o l’avrei perso. Consiglio a tutti di farsi aiutare”.

“In molti non hanno la stabilità necessaria per concentrarsi sullo studio”

“I giovani decidono liberamente quale aiuto chiedere, noi rispondiamo a ogni richiesta. E anche se riteniamo che potrebbero beneficiare di un sostegno anche in altri ambiti, rispettiamo comunque i loro desideri”, dice Monika Jenni, che insieme a Barbara Käppeli ha lanciato il progetto Never Walk Alone. “Spesso le persone cresciute in affidamento, i ‘care leaver’, non hanno la possibilità di tornare a casa se qualcosa non funziona e non hanno una rete sociale che li protegge e dà loro la stabilità necessaria per concentrarsi sullo studio o l’apprendistato”, fa notare Käppeli.

“Fondamentale sostenere i giovani nelle fasi di transizione”

Anche in Ticino sono molte le storie analoghe, tante passano attraverso l’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFaG), del quale è a capo Marco Galli. Quest’ultimo ricorda l’importanza della formazione: “È innanzitutto un diritto, ma anche un dovere. È la base per potersi ritagliare uno spazio nella vita, per poter realizzare i propri sogni, essere autonomi e potersi quindi realizzare. Ed è fondamentale poterli sostenere nelle fasi di transizione”.

È sempre più presente una forma di disagio che tocca trasversalmente tutta la società, che è un disagio più esistenziale”

Marco Galli, Direttore dell’Ufficio famiglie e giovani (TI)

Cos’è però che allontana i giovani dalla scuola? Per Galli, il contesto di crescita è fondamentale: “I ragazzi più a rischio sono quelli che crescono in un contesto familiare sfavorito, vulnerabile o addirittura maltrattante. Però da diversi anni sta facendo capolino una forma di disagio che tocca trasversalmente tutta la società, che è un disagio più esistenziale. Un male di vivere che porta con sé ansie, depressioni, paure”. Difficoltà che spesso portano a un ritiro sociale, “un fenomeno - spiega Galli - che è nato soprattutto con i nuovi media digitali”.

Fare attenzione ai campanelli d’allarme

A cosa bisogna stare attenti, dunque? Quali sono i campanelli d’allarme? “È chiaro che cambiamenti repentini dell’umore, abuso di sostanze, disturbi del sonno, disturbi alimentari, stress, sono sicuramente dei segnali che qualcosa non va”, indica Galli. A quel punto, ciò che possono fare i genitori è di “fare i ‘custodi del nido’, ovvero garantire un ambiente di sicurezza e affetto”, come pure non avere paura di cercare aiuto.

A sostenere i giovani, infatti, non ci sono solo famiglie e scuole, ma anche progetti, educatrici ed educatori che “cercano di aiutare questi giovani ad avere un futuro ricco di speranze”, ricorda Galli.

Quale formazione per giovani in affidamento

Telegiornale 21.12.2023, 20:00

L'ospite Marco Galli

Telegiornale 21.12.2023, 20:00

Correlati

Ti potrebbe interessare