La siccità che dura da mesi sta mettendo in crisi numerose attività basate sull’acqua. Nessuno però è colpita tanto quanto quella dei trasporti su alcuni fiumi e bacini elvetici. Al lago di Brenets i battelli sono fermi da settimane.
Lago di Brenets a secco
Telegiornale 22.09.2018, 22:00
A soffrire sono anche le chiatte sul Reno il cui livello è talmente basso da non permettere di caricare sulle imbarcazioni più di un terzo del peso abituale. A farne le spese è soprattutto la società dei porti di Basilea che, con i suoi tre scali (Kleinhüningen, Birsfelden e Muttenz), è un nodo importante della rete idroviaria europea. Di solito vi passano 6 milioni di tonnellate di merci, pari al 12% di tutte le importazioni in Svizzera. Quest’anno saranno molto meno visto che le limitazioni sono in vigore da ormai tre mesi e le piogge degli ultimi giorni non permetteranno di revocarle.
“Ci sono ovviamente ripercussioni negative, le compagnie di trasporto sono state costrette ad aumentare i costi, tanti clienti hanno dunque cercato vie di trasporto alternative, ad esempio su strada e rotaia, attualmente più convenienti dal punto di vista finanziario”, spiega il portavoce della RheinPorts Simon Oberbeck.
RG 12.30 del 2 ottobre 2018 Il servizio di Anna Maria Nunzi
RSI Info 02.10.2018, 15:38
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Attorno ai porti renani sono attive numerose imprese legate alla logistica e ai trasporti. Tutti coloro che vi lavorano sperano che la clientela tornerà a scegliere il trasporto fluviale, non appena il livello dell'acqua si sarà normalizzato. Di solito è molto meno caro di quello su ruota (sia essa di gomma o di ferro) perché permette di spostare enormi quantità di merci con un solo viaggio. Ma se l'acqua manca non si va lontano.