Svizzera

Laghi e fiumi a secco

La siccità colpisce soprattutto nella Svizzera tedesca. Nelle Alpi a preoccupare è il pericolo d’incendi di boschi

  • 18 luglio 2018, 00:35
  • 23 novembre, 00:52
02:08

RG 18.30 del 17.07.18 - La corrispondenza di Anna Maria Nunzi

RSI Info 17.07.2018, 20:14

  • Keystone
Di: Diem/RG/ATS 

La carenza di pioggia sta mettendo a dura prova parecchi laghi e fiumi elvetici. Le forti precipitazioni dello scorso week-end hanno fatto salire solo localmente e temporaneamente le acque che, in moltissimi casi, restano inferiori alla media e vicino ai minimi stagionali.

Piccoli temporali non bastano

Tra i laghi, scrive l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) nel bollettino idrologico, i più toccati dal periodo di siccità sono quelli di Costanza, dei Quattro Cantoni, di Zurigo, di Zugo e il Walensee. Al momento risultano invece risparmiati il Verbano, il Lemano e il Lago di Thun dove il livello d'acqua non è particolarmente basso. Sul fronte dei fiumi sono soprattutto i grossi corsi d’acqua. Sono in periodi di secca la Limmat, la Reuss, il Thur e anche il Reno.

Agricoltori in difficoltà

Il clima estremamente secco delle ultime settimane ha pesato, e non poco, sull'agricoltura elvetica. A soffrire sono principalmente le colture che non possono essere innaffiate o la cui irrigazione non è economicamente redditizia, spiega Sandra Helfenstein, dell'Unione svizzera dei contadini (USC). Quelle che stanno patendo maggiormente sono: grano, colza, mais, barbabietole da zucchero e i foraggi. Gli agricoltori che lavorano con legumi, frutta e patate sono invece equipaggiati per assicurare l’acqua alle loro piantagioni. Intanto però, dopo quelli turgoviesi, anche gli agricoltori argoviesi non possono più far capo ai fiumi per irrigare i campi.

Approvvigionamento di acqua potabile assicurato

“Per l'agricoltura la situazione è grave. Non ci sono invece problemi per quanto riguarda l'approvvigionamento dell'acqua potabile”, assicura alla RSI Paul Sicher, dell'associazione mantello dei distributori svizzeri. “Quella che scorre dai nostri rubinetti – aggiunge - è acqua della falda, di sorgente o di lago della quale, fortunatamente, abbiamo grosse riserve che ci permettono di rifornire la popolazione anche durante lunghi periodi di siccità, come quello che abbiamo vissuto nell'estate del 2003”. In alcune zone, nonostante gli investimenti degli ultimi anni per creare reti regionali, si stanno però verificando situazioni di penuria che hanno costretto i gestori degli acquedotti a invitare la popolazione a evitare sprechi. Una situazione che non preoccupa particolarmente anche pensando agli effetti dei cambiamenti climatici. “Complessivamente in Svizzera non dovrebbe esserci un calo delle precipitazioni, che non saranno però più distribuite regolarmente nell'arco delle stagioni. Ma siamo ben preparati e disponiamo di grandi riserve e anche di un sistema di distribuzione dell'acqua potabile”, spiega Paul Sicher secondo cui “la sfida maggiore per il settore sarà quella di continuare a garantire la qualità dell'acqua, sempre più minacciata da pesticidi e da altre sostanze inquinanti”.

Divieto d’accendere fuochi anche in Vallese

Nelle Alpi e nelle Prealpi a preoccupare questa estate è il pericolo di incendi nei boschi. In diversi cantoni, tra cui il Ticino, i Grigioni e il Vallese, da oltre una settimana sono in vigore i divieti di accendere fuochi all’aperto. In Ticino e Moesano è stato introdotto il 9 luglio. L’11 luglio si sono aggiunte numerose altre regioni grigionesi e martedì la stessa misura è stata adottata dalle autorità vallesane. L’ordine concerne anche i fuochi d’artificio del Primo d’Agosto. Non potranno essere usati, a meno che prima non piova abbondantemente. Ciò che, stando alle previsioni, appare poco probabile.

La cartina sulla situazione di fiumi e laghi

La carta mostra le portate attuali dei corsi d'acqua e i livelli dei laghi svizzeri confrontandoli con i percentili mensili delle medie orarie pluriennali (dati in percentili). I dati percentili sono calcolati mensilmente sulla base delle medie orarie pluriennali. Un valore di deflusso al 95 per cento significa che il 95 per cento dei flussi calcolati durante il rispettivo mese è inferiore al valore limite (solo il 5 % è maggiore). @Ufam

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La Svizzera ha sete

RSI Info 18.07.2018, 17:44

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